Invalsi entra a scuola: i limiti dei test standardizzati

Recentemente sono arrivati sui banchi delle scuole italiane i test Invalsi, redatti dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di istruzione e di formazione. Si tratta di test standardizzati, principalmente a risposta multipla, finalizzati a valutare i livelli di apprendimento degli alunni. Anche nell'ambito scolastico, l’Italia importa con anni di ritardo modelli di sviluppo che si sono rivelati disastrosi altrove.

Invalsi entra a scuola: i limiti dei test standardizzati
Sono tempi di crisi economica, questo lo sappiamo bene e tutti ne subiamo quotidianamente le conseguenze. Tanto per non farci mancare nulla in questi giorni molti bambini con le relative famiglie e gli insegnanti hanno dovuto affrontare un’ulteriore crisi: i test Invalsi. Questi test standardizzati, principalmente a risposta multipla, sono redatti dall’Istituto Nazionale per la VAlutazione del SIstema educativo di istruzione e di formazione che dipende direttamente dal ministero della pubblica istruzione e hanno la funzione di monitorare e valutare i livelli di apprendimento degli alunni su tutto il territorio nazionale. Quando circa venti anni fa frequentavo la scuola superiore negli Stati Uniti, rimasi colpito da quelle che all’epoca noi studenti del programma Intercultura chiamavamo affettuosamente “compiti in classe a crocette”. Ci domandavamo fin d’allora come poteva un simile test essere considerato credibile. Nessuno avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbero stati usati da noi patente a parte. Credevamo che fossimo immuni da tali malattie, ma avevamo fatto male i calcoli e forse avevamo studiato poco la storia contemporanea, ovvero quella dove l’Italia con anni di ritardo copia modelli di sviluppo che si sono rivelati disastrosi altrove. Il sistema educativo pubblico americano è ossessionato dai test, dalle valutazioni con risultati pessimi ampiamente documentati nel bellissimo film Waiting for Superman. In Finlandia invece, dove non esistono esami e valutazioni fino alla fine della scuola superiore, il sistema educativo si è dimostrato tra i migliori del mondo. A riguardo segnalo il bellissimo reportage dell’Independent, pubblicato in italiano nel settimanale Internazionale dell’11 Maggio, sulle scuole pubbliche finlandesi. Per far rivivere a tutti il brivido dell’esame vi propongo di sostenere insieme una prova pirata dell’Invalsi: 1- Quale delle seguenti opzioni è un dovere dell’insegnante? □ A Insegnare a superare un test □ B Insegnare ad imparare per tutta la vita dalla vita stessa 2- Come definirebbe il disegnare, dipingere, comporre versi, cantare, suonare? □ A Capacità del tutto inutili ai fini della valutazione di un alunno □ B Manifestazioni meravigliose dell’individualità umana 3- Se un bambino non sa tagliare un legno dritto? □ A Può prendere un altissimo voto al test Invalsi □ B Rischia di non saper nemmeno montare un mobile Ikea 4- Come definiresti un bambino che chiede tranquillamente aiuto ad un compagno per superare una difficoltà? □ A Un copione impertinente □ B Un essere umano umile e pieno di buon senso 5- Cosa succede se ci si concentra troppo sulle statistiche? □ A Si crea un fantastico istituto come l’INVALSI □ B Si perde di vista l’umano 6- Se sommiamo l’inutilità alla mortificazione, moltiplicando il tutto per l’appiattimento totale della personalità cosa otteniamo? □ A Un cittadino modello (di uno stato che reputa la libertà dell’individuo pericolosa) □ B Un test INVALSI 7- Il benessere di un alunno? □ A Preferiamo non saperlo, non misurarlo, quantomeno porci la domanda. □ B Ci chiediamo quotidianamente come accrescerlo Se avete collezionato la maggioranza di risposte A siete stati promossi sia dal ministero che dall’istituto di valutazione. Se il numero delle B è prevalente probabilmente siete dei lettori del cambiamento che hanno scelto di credere nell’essere umano. Viviamo in un sistema dove la legge controlla ogni aspetto della vita umana perché alla base di ogni meccanismo di potere c’è l’affermazione del principio che il controllo è necessario per mantenere l’ordine perché altrimenti il caos regnerebbe sovrano. Io credo che sia venuto il tempo di invertire la rotta. Noi dell’Associazione Manes in sinergia con Arcipelago Scec e altre associazioni stiamo lavorando alla fondazione di prototipi di esperienze educative e di supporto alle comunità dove ognuno nei propri ruoli e con i propri talenti contribuisca alla crescita e al sostentamento degli individui. I frutti di questa ricerca sono a disposizione di chiunque voglia, possa, si trovi nelle condizioni di poter piantare i semi del nuovo Rinascimento.

Commenti

anche qui stiamo parlando di Invalsi: http://www.facebook.com/groups/310665262338015/
V.P., 17-05-2012 03:17
Purtroppo il fatto segnalato è un'ennesima dimostrazione del funzionamento perverso del sistema capitalistico, teso al raggiungimento del monopolio da parte del più potente capitalista, alla cuspide cioè della piramide.Costui cioè scarica di continuo ai sottostanti capitalisti i mezzi di produzione da lui ipersfruttati e ormai divenuti obsoleti se non dannosi -come nel caso segnalato della valutazione scolastica- e costoro ne possono trarre un apparente beneficio immediato in termini di prezzi e di costi di...ammodernamento (diminuzione,licenziamento,riallocamento di forza lavoro pensante e valutante)solo se son pronti a...smerciare ad altri la "patata bollente" e a livellarsi ulteriormente a causa dell'emigrazione di scarto proveniente dal primo. E così via finchè anche l'ultimo capitalista, quello che tocca la terra, si accorge che sotto non ha più nessuno se non la recessione e la crisi. Ecco allora che, mentre le persone e le popolazioni più ingenue, illuse e non pensanti, si affannano e demoralizzano ...rischiando di arrivare al punto della rivoluzione,il sistema capitalistico mette in moto una campagna di rassicurazione e di studi e di incentivi -ulteriormente costosi per gli illusi- tesa a risalire i piani portando preziosi contributi al primo acciocchè registri -dal notaio monetario- la proprietà dei nuovi mezzi, bombe e armamenti evidentemente e sempre compresi, che nel frattempo è riuscito a escogitare. Ma quanto male ci hanno fatto quegli antichi Egizi che si fecero costruire le piramidi e che, pur sparendo dalla storia, continuano a tenerle in piedi con il monopolio delle concessioni di caccia ai ladri...sacrileghi e con lo sfruttamento degli illusi amatori e ingenui turisti di...quel mondo! Evviva la Primavera Araba!
Franco, 17-05-2012 06:17

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