Bruxelles, il rientro. Cristiano Bottone ci racconta com'è andata

I referenti di Transition Italia, Cristiano Bottone ed Ellen Berman, sono stati convocati dal Consiglio europeo a Bruxelles, per incontrare gli altri esponenti del movimento di transizione. A chiusura dell'evento, ci raccontano com'è andata.

Bruxelles, il rientro. Cristiano Bottone ci racconta com'è andata
Cerchiamo di fare il punto su questa esperienza, a che è servito andare là? Perché ci hanno invitato? Ora che succede? Alla fine della giornata di ieri era chiaro a tutti noi, non solo ai transizionisti, ma anche agli altri con cui abbiamo scambiato un po’ di idee, che lo scopo della giornata era molto istituzionale e non c’era una vera intenzione di dialogo. Sono state concesse 'ben' 3 domande in tutta la giornata. E son stati 3 colpi di martello, tanto che son bastate a Peter Hall (Harvard University) per scherzarci sopra nel suo intervento del pomeriggio: “…ho visto pubblici più entusiasti rispetto al ruolo che le imprese possono avere in questo processo…” Del dialogo Il dialogo però, nella giornata precedente, quella dedicata ai seminari, c’è stato eccome. Peccato non esserci stati, i posti erano esauriti, ma un membro del nostro gruppo ha comunque partecipato (Fr). Ci siamo inoltre guadagnati la possibilità di fare osservazioni sul documento che è in fase di preparazione, non è detto che verranno recepite ovviamente, ma già la possibilità di farlo è di per sé interessante. Abbiamo inoltre avuto la prova, ancora una volta, di quanto sia utile e intelligente la rete che stiamo creando. Eravamo lì perché qualcuno, già un paio di anni fa ha pensato che Transition fosse un soggetto utile a questo processo. È così che Rosalie (Uk) ha avuto un ruolo nel gruppo di lavoro del Consiglio d’Europa e che ha potuto chiamarci tutti. Rosalie è giovanissima, vitale, entusiasta, appassionata, profondamente transizionista, è il futuro ed è lì in mezzo all’ingranaggio, queste cose non hanno valore, sono impagabili. Sono il lavorare 'con' della Permacultura, la chiave per portare logiche nuove ovunque. Lavoreremo quindi sul documento e lo condivideremo all’interno della nostra rete. Non è propriamente pubblico, quindi non lo carichiamo sul blog di Transition Italia, ma stiamo immaginando come 'farlo girare'… lasciateci ragionare un secondo. Dei fatti C’è comunque da osservare che la somma delle varie tensioni e idee presenti nel Consiglio d’Europa ha già prodotto un documento politico apprezzabile, molto migliorabile sicuramente, ma niente male. Quello che decisamente è assente è la presa di coscienza delle ragioni vere di questa crisi, ma è anche, purtroppo, normale che sia così. Non solo, questo documento sarà collegato alle nuove logiche degli obiettivi Europa 2020 che vedranno l’innovazione sociale come uno degli elementi focali. Ci saranno fondi appositi e questa potrebbe essere una buona notizia per tutti quelli che lavorano a un cambiamento del paradigma. Potrebbe fare la differenza tra lavorare davvero o trascinarsi faticosamente avanti. Speriamo davvero di riuscire a non sprecarli. Avere un osservatorio su tutto questo potrà probabilmente metterci in una buona condizione per influenzare un pochino il processo e per godere di parte dei frutti, vedremo… Delle persone Ma decisamente, la cosa più bella è stato lo scambio di idee, la possibilità di incrociarsi e scrutarsi, il sentire come ogni nuovo rapporto ha il potenziale rivoluzionario che solo le relazioni umane possono sprigionare. Non le leggi, non i fondi, ma il contatto tra persone disponibili a pensare assieme, aperte, fermamente convinte a tenere a galla la parte migliore del nostro essere esseri umani. Ho il sospetto che anche il nostro network europeo conoscerà nuove forme di collaborazione molto presto. Tirando le somme Sarà che son sveglio dalle 4 di questa mattina e forse ancora un po’ sognante, ma il mio bilancio è estremamente positivo. La macchina Europa è un gigantesco carrozzone, ancora profondamente figlia del mondo come lo abbiamo voluto fino ad oggi, ma può comunque avere un ruolo nel cambiamento. Come sempre, dipende da noi, lo ha dimostrato chiaramente Rosalie, un minuscolo ingranaggio che può fare la differenza. Lei ci ha aperto uno spiraglio, uno dei mille che si apriranno in questi anni, a noi la responsabilità di coglierne il valore positivo e di ottenere la migliore delle sinergie possibili. Beh… direi, son contento. Cristiano Bottone

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