Bauxite, in India i nativi salvano le colline sacre

In India, la tribù dei Dongria Kondh, formata da circa 8.000 persone quasi tutte analfabete, è riuscita ad impedire a Vedanta Resources, uno dei principali colossi minerari del mondo, lo sfruttamento di un giacimento di bauxite del valore di due miliardi di dollari.

Bauxite, in India i nativi salvano le colline sacre
Le colline del Niyamgiri si trovano nell’India orientale, all’interno del territorio della regione di Lanjigarh, che a sua volta fa parte dello stato di Orissa (o Odisha). In questo stato vivono i cosiddetti Adivasi - gli indigeni nativi - che sono suddivisi in 62 tribù, vivono di raccolta, caccia e agricoltura (in alcuni casi anche di pesca) e sono di religione animista. I Dongria Kondh sono una di queste tribù e abitano sulle colline del Niyamgiri, che oltre ad essere sacre, sono anche molto ricche di biodiversità e di corsi d’acqua. Più di 30 corsi d’acqua, inoltre, hanno origine proprio da queste colline e l’estrazione della bauxite potrebbe avere seri impatti sulle falde acquifere sotterranee della zona. Nel 1998 il Ministero indiano delle Foreste aveva in progetto di dichiarare l’area protetta per la rarità della sua fauna e flora (sulle colline vivono elefanti, leopardi e tigri in libertà, 300 diverse specie di piante, di cui 50 medicinali), ma il progetto è stato in seguito accantonato. Lo stato di Orissa, insieme agli stati confinanti di Jharkhand e Chhattisgarh, racchiude anche il 70% dei giacimenti di carbone, il 56% di ferro e il 60% di bauxite di tutta l’India. Da circa vent’anni quest’area, che è detta 'mineral belt', attira la maggior parte dei capitali stranieri che vengono investiti in India - prevalentemente nell’industria pesante: produzione di acciaio, alluminio ed energia elettrica. Tra i maggiori investitori c’è la Vedanta Resources una società mineraria da circa 8 miliardi di dollari, con sede a Londra e annoverata tra le prime 100 aziende quotate alla borsa londinese. La compagnia, la cui maggioranza azionaria è detenuta dal multimiliardario indiano Anil Agarwal, ha fatto grossi investimenti in Australia, Armenia, Messico, Russia e India e tratta rame, zinco, bauxite, alluminio e oro. Nel 2003 il colosso minerario ha costruito una raffineria di bauxite vicino alle colline di Niyamgiri, pur non avendo ancora ottenuto né la concessione edilizia né l’autorizzazione legale allo sfruttamento della vicina miniera di bauxite. Nonostante l’opposizione degli indigeni al progetto, la decisione di Vedanta Resources di costruire la raffineria ha avuto un impatto devastante sul territorio dei Dongria Kondh. Vedanta ha evacuato le tribù locali per far posto agli impianti industriali, distruggendo i campi da loro coltivati e una parte della foresta, mettendo in serio pericolo il loro stile di vita e minacciando la loro stessa sopravvivenza. Vedanta ha affermato di aver offerto agli sfollati alloggi, scuole e posti di lavoro, nonché compensazioni in denaro. I Dongria Kondh, dopo aver rifiutato qualsiasi compensazione, hanno risposto che avrebbero impedito lo sfruttamento del giacimento e combattuto per difendere la foresta e le colline sacre del Niyamgiri. Tra il 2003 e il 2009 hanno organizzato numerose proteste e presidi davanti alla raffineria di bauxite e, in clima di corruzione, intimidazione e violenza, due dei loro leader sono stati sequestrati e picchiati. I Dongria Kondh, inoltre, hanno chiesto aiuto al governo britannico, alla Chiesa inglese, ad associazioni ambientaliste e a ONG internazionali, quali Survival International, Amnesty International, ActionAid e War on Want. Nel 2009 hanno chiesto al governo inglese l’avvio di indagini sul gruppo Vedanta e, con l’aiuto di Survival International, sottoposto alle Nazioni Unite un appello urgente, attirando su di sé l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. A fine agosto il governo indiano - preso atto del disprezzo dimostrato in questi anni da Vedanta Resources per i diritti delle tribù locali e per le leggi indiane - ha fermato il progetto. E il ministro dell'Ambiente indiano, Jairam Ramesh, ha accusato le autorità locali di Orissa di collusione con il colosso minerario per aver dato, tra il 2008 e il 2009, la concessione per l’estrazione della bauxite al gruppo Vedanta senza un regolare appalto pubblico internazionale e ad un prezzo molto inferiore a quello di mercato. Inoltre, il ministro ha dichiarato che il Governo indiano sta valutando l’ipotesi di un’azione legale contro il colosso minerario per attività mineraria illegale. Da parte sua, l’attuale ministro per l’Ambiente e le Foreste dello Stato di Orissa, Shri Jairam Ramesh, ha dichiarato che Vedanta Resources ha violato la Legge sulla Protezione Ambientale e la Legge sulla Protezione delle Foreste e ha deciso di bloccare la concessione per l’estrazione di bauxite. Inoltre, il ministro di Orissa ha sollevato dubbi sulla legittimità della raffineria già fabbricata e, infine, ha respinto la domanda di abbattimento della foresta del Niyamgiri per far posto alla miniera. Il gigante minerario, quindi, deve fare marcia indietro e rinunciare all’estrazione di bauxite dalle colline sacre ai Dongria Kondh.

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