Ungheria, moria di pesci nel Danubio. Sale l'allarme

Cresce l'allarme in Ungheria. Nonostante il tasso di alcalinità del Danubio si confermi basso sono stati trovati diversi pesci morti dopo che i fanghi rossi hanno raggiunto il fiume. Richieste di aiuto all'Unione Europea da parte del paese, mentre è allarme anche in Croazia, Serbia e Romania.

Ungheria, moria di pesci nel Danubio. Sale l'allarme
Continua l'allarme rosso per l'ecosistema di alcuni fiumi dell'Europa dopo la tragedia accaduta lo scorso lunedì a seguito della rottura dei depositi di residui di una fabbrica di alluminio vicino Budapest. Nonostante le ultime analisi effettuate sul Danubio confermino un basso tasso di alcalinità delle acque del fiume, ieri sono stati trovati diversi pesci morti dopo che i fanghi rossi hanno raggiunto il fiume. L'Ungheria ha chiesto un aiuto all'Unione Europea per contrastare la contaminazione del corso d'acqua e un'“assistenza internazionale urgente” composta di 3-5 esperti in materia di fuoriuscite di prodotti tossici nell'ambiente. Già tutta la fauna del fiume Marcali “è morta o morente” come ha annunciato il portavoce della protezione civile, Tibor Dobson: ''l'ecosistema del fiume è stato condannato a morte a causa del valore troppo alto del Ph del fango rosso. L'obiettivo è ora salvare il Danubio e il Raba”. Sono in atto, infatti, delle operazioni di monitoriaggio intensificate soprattutto per il Danubio all'altezza del villaggio di Bezdan, in Voivodina, al confine con l'Ungheria. In condizioni normali il fiume ha un Ph che non supera l'8,5. A seguito della fuoriuscita di liquidi fortemente alcalini, il Ph in alcune zone è arrivato fin sopra i 9 punti, su una scala di 14. Per tenatere di riportare l'equilibrio nell'ecosistema del corso d'acqua sono stati immessi grandi quantità di calce e aceto. “Al momento la contaminazione sembra circoscritta, non pare esserci un grave danno ambientale, ma questa non può certo essere una dichiarazione di vittoria”, dichiara Dobson. Si spera anche nella notevole portata del fiume, circa 2.350 metri cubi d'acqua al secondo all'altezza di Budapest, che dovrebbe neutralizzare gli effetti tossici del fango. Non bisogna comunque sottovalutare le conseguenze che si possono avere a lungo termine, anche sulle persone. È allarme anche in Croazia, Serbia e Romania dove scorre il Danubio (proveniente dall'Ungheria) e dove sono state create cellule di crisi e si monitora continuamente il livello di tossicità delle acque del fiume.

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