Vaccini Covid: i rischi che continuano a emergere

La Food and Drug Administration americana, l'Ente Europea dei Medicinali e studi pubblicati riportano nuovi effetti collaterali dei vaccini Covid e in molti casi vengono aggiornati anche i foglietti illustrativi. Si va avanti dunque imparando qualcosa "sul campo" giorno per giorno...

Vaccini Covid: i rischi che continuano a emergere

La Food and Drug Administration (Fda) intende allertare sui possibili rischi neurologici legati al vaccino Johnson & Johnson. Lo riporta il New York Times (e in Italia anche l'Huffington Post), secondo il quale la somministrazione del siero J&J contro il Covid farebbe aumentare il rischio di una rara sindrome di Guillain-Barrè, nota anche come ‘paralisi di Landry’ e che si manifesta con una paralisi progressiva agli arti, prima le gambe e poi le braccia.

Anche se gli studi hanno stabilito che le probabilità di sviluppare questa sindrome sono molto basse, l’avviso dell’agenzia federale americana del farmaco rappresenta un’altra brutta notizia per un vaccino che negli Stati Uniti non gode di grande popolarità.

Tra i casi studiati, quello di un americano di 57 anni del Delaware, che negli ultimi quattro anni aveva avuto un infarto, morto ad aprile dopo aver ricevuto il vaccino J&J. L’uomo aveva sviluppato la sindrome Guillain-Barrè.

La notizia è stata ripresa anche dall'Ansa: «La Food and Drug Administration (Fda), l'agenzia Usa preposta alla sicurezza dei farmaci, ha reso noto un nuovo avvertimento per il vaccino anti Covid Johnson & Johnson, spiegando che può comportare il rischio di una rara patologia neurologica nota come sindrome di Guillain-Barré. Il rischio è da tre a cinque volte più alto tra i vaccinati col J&J rispetto alla popolazione generale negli Usa. Finora sono stati identificati circa 100 casi, prevalentemente tra gli uomini, molti dai 50 anni in su. La maggior parte è guarita, ma è stato registrato anche un decesso».

La BBC poi informa di infiammazioni cardiache dopo la somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna.

Altra interessante fonte di informazione è il VAERS, il Vaccine Adverse Events Reporting System, sistema di raccolta delle segnalazioni dei presunti eventi avversi dopo vaccinazione attivo negli Stati Uniti. QUI un'analisi dei rapporti sui decessi da vaccino COVID-19 con risultati intermedi e analisi.

Si legge poi ancora su Il Fatto Quotidiano: «Come già era successo con il vaccino di Astrazeneca l’Agenzia europea del farmaco (Ema) sconsiglia l’uso del vaccino anti-Covid di Janssen (Johnson&Johnson) in persone con storia di sindrome da perdita capillare. Il Comitato di farmacovigilanza (Prac) dell’ente regolatorio Ue raccomanda di non utilizzare il prodotto adenovirale in chi soffre o ha sofferto di queste malattia. Una “condizione molto rara e grave – ricordano gli esperti – che provoca perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni, con conseguente gonfiore principalmente alle braccia e alle gambe, bassa pressione sanguigna, ispessimento del sangue e bassi livelli ematici di albumina”. Il Prac indica inoltre di “aggiungere alle informazioni sul prodotto la sindrome da perdita capillare come nuovo effetto collaterale del vaccino” J&J, “insieme a un avvertimento per sensibilizzare gli operatori sanitari e i pazienti su questo rischio”».

L'Agenzia Italiana del Farmaco ha poi messo a disposizione il sesto rapporto sugli eventi avversi segnalati in Italia, che trovate QUI. I sospetti eventi avversi segnalati sono 76.206 , di cui l’11,9% (pari a 9.069) classificati come gravi. Segnalati 423 decessi.

L'agenzia di stampa AdnKronos lo scorso 9 lulgio segnalava poi: «l'Agenzia europea del farmaco modifica le indicazioni sulla base dei possibili "ma rari" effetti collaterali di AstraZeneca, J&J, Moderna e Pfizer».

Prosegue l'AdnKronos: «"Casi molto rari" di miocardite e pericardite possono verificarsi dopo la vaccinazione anti-Covid con Comirnaty (Pfizer/BioNTech) e Spikevax (Moderna). Gli esperti del Comitato di farmacovigilanza (Prac) dell'Agenzia europea del farmaco hanno ritenuto "possibile" un legame tra infiammazione cardiaca e vaccini a mRna, raccomandando quindi di "elencare la miocardite e la pericardite come nuovi effetti collaterali nelle informazioni sul prodotto per questi vaccini". Insieme, il Prac suggerisce di inserire "un avvertimento per sensibilizzare gli operatori sanitari e le persone che assumono questi vaccini". "Miocardite e pericardite sono condizioni infiammatorie del cuore - ricorda l'Ema - I sintomi possono variare, ma spesso comprendono mancanza di respiro, battito cardiaco accelerato che può essere irregolare (palpitazioni) e dolore toracico". Il Prac ha preso in considerazione "tutte le evidenze attualmente disponibili", precisa l'agenzia, inclusa "una revisione approfondita di 145 casi di miocardite" registrati "nello Spazio economico europeo (See) tra persone che hanno ricevuto Comirnaty e 19 casi tra persone che hanno ricevuto Spikevax". Il Comitato ha inoltre riesaminato "le segnalazioni di 138 casi di pericardite in seguito all'uso di Comirnaty e di 19 casi in dopo Spikevax". Il Prac ha analizzato anche i report "ricevuti in tutto il mondo"».

E ancora:

«AstraZeneca
La sindrome di Guillain-Barré (Gbs) verrà inserita come avvertenza nelle informazioni di prodotto del vaccino anti-Covid Vaxzevria di AstraZeneca. Lo ha deciso il Comitato di farmacovigilanza (Prac) dell'Agenzia europea del farmaco Ema, anche se "in questa fase i dati disponibili non confermano né escludono una possibile associazione" tra Gbs e vaccino».

«Johnson & Johnson
L'Agenzia europea del farmaco Ema sconsiglia l'uso del vaccino anti-Covid di Janssen (Johnson&Johnson) in persone con storia di sindrome da perdita capillare. Il Comitato di farmacovigilanza (Prac) dell'ente regolatorio Ue raccomanda di non utilizzare il prodotto adenovirale in chi soffre o ha sofferto di queste malattia. Una "condizione molto rara e grave - ricordano gli esperti - che provoca perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni, con conseguente gonfiore principalmente alle braccia e alle gambe, bassa pressione sanguigna, ispessimento del sangue e bassi livelli ematici di albumina". Il Prac indica inoltre di "aggiungere alle informazioni sul prodotto la sindrome da perdita capillare come nuovo effetto collaterale del vaccino" J&J, "insieme a un avvertimento per sensibilizzare gli operatori sanitari e i pazienti su questo rischio"».

Lo scorso 5 luglio Quotidiano Nazionale (QN) titolava: «Variante Delta, il caso dei nuovi dati Pfizer in Israele. Salgono contagi tra i vaccinati. Il 55 per cento dei nuovi infetti era già stato vaccinato. Nuovi numeri indicano il calo di efficacia del siero americano sui casi sintomatici, Bassetti: "Prendiamoli con le pinze"».

E The Times of Israel ha scritto che il Ministro della Salute israeliano ha annuncia che, secondo i nuovi dati a disposizione, l’efficacia, nel prevenire l’infezione, del vaccino Covid Pfizer dopo due dosi è pari al 64% e non al 94% come affermato in precedenza.

L'elenco di segnalazioni potrebbe proseguire. Ora vedremo cosa si aggiungerà nei prossimi mesi.

 

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