Vaccini: i politici vogliono convincere i medici su cosa è meglio per la loro salute

Un articolo, apparso nei giorni scorsi su un giornale come La Repubblica che di certo non si può definire complottista, è surreale fin dal titolo: “L’allarme del governo: dobbiamo convincere i medici a vaccinarsi.” Cioè i politici vogliono dire ai medici cosa è meglio per la loro salute!? Davvero incredibile!

Vaccini: i politici vogliono convincere i medici su cosa è meglio per la loro salute

Un articolo, apparso nei giorni scorsi su un giornale come La Repubblica che di certo non si può definire complottista, è surreale fin dal titolo: “L’allarme del governo: dobbiamo convincere i medici a vaccinarsi.” Cioè i politici vogliono dire ai medici cosa è meglio per la loro salute!? Davvero incredibile! E quale è la vera preoccupazione dei politici? Quella paradossale che i medici abbiano a cuore la loro salute? Ma no di certo. I politici, in merito al vaccino per il covid, si preoccupano che, così come avviene notoriamente, i medici anche questa volta, non siano restii a vaccinarsi. E che quindi in questa delicatissima fase di convincimento che i vaccini sono buoni e giusti, devono fare in modo che gli operatori sanitari non diano il cattivo esempio perché sono proprio quelli che il vaccino lo somministrano.

L’articolo cita testualmente: «Al Ministero e Istituto Superiore della Sanità sono preoccupati per la scarsa tendenza di chi lavora in sanità a vaccinarsi. Quando si fa la campagna antinfluenzale, ad esempio, le adesioni negli ospedali non superano, a seconda delle regioni, il 30/40%. E un mezzo flop sul covid avrebbe effetti molto pesanti, perché darebbe ai cittadini un messaggio di preoccupazione proprio da parte di chi lo somministra».

Ma come? Ma è inaudito! C’è scarsa tendenza a vaccinarsi proprio da parte di coloro che sono in prima linea, quelli più esposti? Ma non dovrebbe essere il 100% di medici e personale sanitario a vaccinarsi e casomai essere loro a raccomandare ai politici di vaccinarsi in blocco? Come mai invece sono i politici ad avere tali preoccupazioni? Non sarà che i medici sanno cose dei vaccini che noi non sappiamo? Non sarà che i vaccini sul coronavirus messi in commercio molto velocemente, quando tutti gli esperti ci dicevano che servivano anni di sperimentazioni, fanno venire più di un dubbio, non solo agli umili mortali ma ai ben più titolati professionisti della medicina?

Se infatti si mettono insieme la notizia che lo stesso giorno dell’annuncio del vaccino covid Pfizer l’amministratore delegato, Albert Bourla, ha venduto 132.508 azioni dell’azienda, per un valore di 5,56 milioni di dollari e la preoccupazione che i medici siano riluttanti a fare il vaccino, c’è n'è abbastanza da rabbrividire. Se nemmeno il capo della ditta che li produce e i responsabili della salute sono così convinti di questo prodotto, cosa mai dovranno pensare le persone? Che forse tutta questa sicurezza non c’è? Non ci sarà il pericolo che forse la “sperimentazione” verrà fatta sul campo, cioè cammin facendo? Non sarà che l’estrema velocità nella messa in commercio dei vaccini è stata dettata da questioni che riguardano ben poco la salute delle persone e tanto la salute dei profitti? Speriamo di sbagliare perché sarebbe veramente diabolico.

E così, dopo aver fatto pagare anche ai medici e al personale sanitario le conseguenze drammatiche di ogni taglio alla sanità possibile e immaginabile, dopo averli fatti lavorare in condizioni sempre più difficili, dopo non aver avuto nemmeno un piano pandemico nazionale aggiornato, dopo aver creato un clima di terrore che ha portato la gente al primo starnuto a correre al Pronto Soccorso e quindi, con tutto ciò, avendo anche contribuito a creare la disastrosa situazione attuale, ora si chiede ai medici e al personale sanitario di dare il “buon esempio”.  E se non lo danno, verranno pure obbligati a vaccinarsi.

L’articolo di Repubblica prosegue in maniera inquietante, riferendosi ancora ai medici e al personale sanitario in merito alla campagna di vaccinazione: «Se poi l’adesione alla campagna sarà basso davvero, come qualcuno teme, si inizierà a pensare all’obbligo».

Cioè cosa fanno? Impongono a medici e personale sanitario il trattamento sanitario obbligatorio? Inseguono medici e personale sanitario nei padiglioni degli ospedali con le siringhe in mano? Li mettono alla pubblica gogna? Li ricattano mettendoli di fronte alla scelta: il vaccino o il lavoro? Staremo a vedere.

È importante inoltre notare che viviamo un terrorismo mediatico che ci bombarda da tutte le parti 24 ore al giorno da mesi, con ogni tipo di proclama da tutti i canali, con una potenza di fuoco mai vista e che auspica l’arrivo del salvifico vaccino, criminalizzando chiunque osi anche solo porre semplici domande. 

Se nemmeno questo bombardamento a tappeto dispiegato con tutte le forze possibili e immaginabili, basta a fugare i dubbi e se non poche persone e non pochi medici e personale sanitario sono scettici, tanto da prevedere convincimenti con le buone o con le cattive, forse sarebbe il caso di fare meno terrorismo e vederci più chiaro sulla questione.

 

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