Discarica di Falcognana, via libera dalla Regione Lazio

Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha dato il via libera alla discarica di Falcognana, con la chiusura di Malagrotta prevista per il 30 settembre. Continua, intanto, la protesta dei cittadini contrari alla discarica.

Discarica di Falcognana, via libera dalla Regione Lazio
Falcognana atto secondo. “Colgo l’occasione per rassicurare gli abitanti di questo quadrante: non sono stati autorizzati nella vostra zona, né lo saranno, impianti che possano mettere a rischio la salute o creare disagi ai cittadini. L’unico impianto autorizzato riguarda terre da scavo per la metro C, che non comportano alcun rischio di inquinamento”. Con queste parole, il 21 giugno scorso, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si indirizzava con una lettera ai residenti riuniti nel consorzio Toponimo Canestrini in merito all’ipotesi di allestire un impianto per il trattamento della frazione organica proveniente dal 'supertritovagliatore' di Rocca Cencia. Dopo circa tre mesi è già tutto finito nel dimenticatoio. Zingaretti ha infatti parlato l’altro ieri alla seduta straordinaria del Consiglio Regionale del Lazio per dare il via libera alla discarica di Falcognana, con la chiusura di Malagrotta prevista per il 30 settembre. “Ribadiamo con chiarezza che non c'è nessun pericolo per la salute”, ha affermato il governatore nel corso della seduta . “Falcognana si prefigura come un piccolo sito di servizio. Basta mega discariche, ma smettiamola anche di agitare paure: non ci sarà mai una nuova Malagrotta, chi lo dice dice bugie per cavalcare il populismo”. “Malgrotta è una ferita che deve essere sanata – ha continuato Zingaretti - Dove oggi è insediata la discarica più grande d'Europa potrà e dovrà sorgere un parco aperto ai cittadini con 300mila nuovi alberi. Già oggi posso annunciare l'impegno della Regione Lazio a mettere almeno 10 milioni di euro nel prossimo bilancio per avviare la riforestazione dell'area di Malagrotta”. Nella tarda serata l'Aula ha approvato poi una risoluzione proposta della maggioranza di centrosinistra in cui si impegna la Giunta, tra le altre cose “a far rispettare le condizioni di operatività della discarica di Falcognana in merito alla durata temporale limitata della sua funzione, alla quantità di materiali conferiti, alla garanzia che questi siano completamente trattati, al divieto assoluto di prevedere qualsiasi ampliamento della discarica”. Fuori dal Consiglio però, già in mattinata era stata inscenata la protesta dei cittadini della Falcognana contrari alla discarica. Tra i presenti, vi era anche il parroco-rettore del Divino Amore (santuario della zona), Don Fernando Altieri: “Resto fiducioso che la discarica della Falcognana non si farà. Posso rassicurare che la Chiesa è vicina ai cittadini”. Dal Presidio No Discarica Divino Amore, presente 24 ore su 24 alle porte del sito, viene scandita a gran voce una promessa: “Il 30 settembre di fronte al presidio ci sarà un muro di gente contro la nuova Malagrotta”. Sul fronte di Malagrotta, Alessandro Costantino Pacilli del comitato Cittadini Liberi della Valle Galeria, annuncia per la stessa giornata un’altra iniziativa: “Il 30 settembre alle 21 abbiamo organizzato il ‘lucchetto day’. Saremo di fronte alla discarica di Malagrotta e porteremo, ognuno di noi, un lucchetto con sé per chiudere simbolicamente la discarica. Abbiamo il sospetto che dal 1° ottobre, con la scusa della bonifica e della riqualificazione venga mascherata una proroga vera e propria”. Ultima tappa, l’attesa nei prossimi giorni del decreto del ministro dell'Ambiente Andrea Orlando per l’ok alla discarica e la definizione di quantità e destinazione del resto dei rifiuti trattati. L'Ama intanto è ancora intenta a studiare le offerte del bando di gara ad inviti che consentirebbe il trasporto dei rifiuti trattati fuori dalla Regione. [video|discarica_falcognana_ragioni_protesta]

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