Maldive, dietro il colpo di stato l'iperlusso dei resort

"Non è possibile scendere a patti con Madre Natura". Questa una delle dichiarazioni dell'ex presidente 'ambientalista' delle Maldive Mohamed Nasheed, costretto a dimettersi nel febbraio scorso. Un colpo di stato che si regge sugli interessi speculativi che ruotano attorno al "paradiso del turismo occidentale".

Maldive, dietro il colpo di stato  l'iperlusso dei resort
Agli inizi di febbraio - per un paio di giorni - i media del nostro Paese hanno parlato in termini anodini di un piccolo colpo di stato in un piccolo paese, le Maldive. Qualche organo di stampa è arrivato a parlare di un golpe 'soft'. Morbido. Un po’ di morbidi arresti, morbide botte ai sostenitori del presidente deposto, morbide torture agli arrestati. Cose senza importanza e di cui è bene che si parli poco, così non ci sarà bisogno di dire molte bugie. Perché anche il colpo di stato delle Maldive è un golpe 'nostro': un colpo di stato per conto degli interessi occidentali. Infatti “la comunità internazionale segue attentamente la crisi, anche se non sembrano arrivare segnali allarmistici”, scrive l’ANSA (pietà per i 'segnali allarmistici' che dovrebbero casomai essere 'allarmanti' e per l’italiano che ormai è un’opinione). La “comunità internazionale” è un eufemismo che indica una ben precisa parte del mondo, quella delle multinazionali imperiali; questa comunità non era allarmata, ovviamente, per il colpo di stato, però era pronta ad allarmarsi per la reazione del popolo delle Maldive, e quindi seguiva attentamente la crisi. Ma niente paura: i Maldiviani sono poco più di trecentomila persone, il loro presidente era consapevole dell’assoluta inutilità di ogni tentativo di resistenza al golpe 'soft', che poteva diventare in un amen meno soft e che aveva per mandanti i potenti della terra, e dunque niente allarme, o solo un pochino mentre il popolo delle Maldive scendeva in piazza contro il colpo di stato e la polizia lo picchiava senza risparmiarsi, infierendo particolarmente sulle donne. Cos’hanno le Maldive di così importante per gli interessi economici delle multinazionali e cos’aveva di tanto destabilizzante per tali interessi il presidente Mohamed Nasheed? Pare che la difesa dell’ambiente stia diventando sempre più destabilizzante per il capitalismo, e infatti richiede una 'sovversione'. Il discorso di questo giovane presidente - già detenuto e torturato più volte durante il passato regime del 'paradiso delle nostre vacanze' - a Copenaghen nel 2009, alla Convenzione dell’ONU sul clima, ci dà già un’idea della sua scomodità. Davanti a una platea di attivisti ambientalisti egli parlò decisamente da sovversivo: dopo aver esortato a sperare e credere nella salvezza del pianeta e nella possibilità di politiche e strategie volte a questo, disse tra l’altro: “noi ci rifiutiamo di starcene tranquilli… Non è possibile scendere a patti con Madre Natura”; annunciò che la Repubblica delle Maldive aveva predisposto un piano per diventare il primo paese a emissioni zero e che entro dieci anni avrebbe totalmente eliminato l’uso di combustibili fossili, sostituendoli al 100% con energie rinnovabili. “Pensiamo che se le Maldive lo fanno, i paesi più ricchi e più grandi possano farlo”. Per finire, Mohamed Nasheed invitò gli astanti a protestare e lottare per questa causa vitale. Le Maldive sono un arcipelago di atolli corallini. La loro altezza media è di un metro sopra il li vello del mare: una di quelle zone del pianeta destinate a soccombere per prime all’effetto serra. Ma il presidente non intendeva starsene tranquillo ad aspettare. Aveva subito cominciato ad installare pannelli solari; non aveva mai smesso di tirare per la giacchetta i potenti della terra, per esempio facendo una riunione del governo subacquea che, inevitabilmente, attirò l’attenzione dei media internazionali. Intanto aveva fondato il Climate Vulnerable Forum, che coordina le politiche dei trenta paesi più vulnerabili per quel che riguarda l’effetto serra. Inoltre, essendo davvero il Presidente del proprio popolo, aveva istituito una tassa sul turismo coi proventi della quale acquistare terre dove quel popolo potesse trasferirsi nella peggiore delle ipotesi. Basta questo per decretare la fine di un governo, per decidere che minaccia 'il nostro stile di vita'? Perbacco! Come direbbe Maigret. Basta anche meno, soprattutto se quel governo non ha bombe atomiche, missili, cacciabombardieri, ecc., ecc. Del resto, come si concilierebbe l’intento di liberarsi dei combustibili fossili con l’iperlusso dei resort (traduzione: luogo di soggiorno): campi da golf a gogò (e via a pompare acqua per mantenere verdi i prati rasati), piscine, aria condizionata, centri di bellezza, saune, illuminazioni a giorno perché la notte i turisti iperlusso non dormono? Le 'offerte speciali' alle Maldive, quelle per i turisti più 'poveri' e fuori stagione, quelle per gli 'sfigati' nella classifica del lusso, vanno da 760 euri a testa per 5 notti in bungalow ('capanna' in italiano) a 1300 a testa per 5 notti in camera. Ma ciò che caratterizza il 'paradiso delle nostre vacanze' sono i resort delle grandi catene multinazionali: Shangri-la (non v’inganni il nome orientale, il presidente si chiama Greg Dugan), offerta speciale 1250 dollari a notte, però avrete l’oceano 'privato', essendo le ville costruite dentro l’oceano in una baia, e il golf, la spa, l’i pad...; Club Med, i cui costi sono anche maggiori ma che vi fornisce il maggiordomo, il baby-sitting (potete scaricare i bambini a non si sa chi ma certamente coperti da assicurazione) e un cuoco per le 'grigliate di aragoste', oltre a una piscina privata per ogni villa e i massaggi a domicilio. Va da sé che non tutto questo è compreso nel prezzo. In questo bengodi dello spreco e del profitto occidentale, e della devastazione ambientale, i maldiviani hanno un reddito medio di 30 dollari al mese e il 30% dei bambini sotto i cinque anni sono denutriti. Ma questo non intacca lo splendore del 'paradiso delle nostre vacanze'. Alberghi e resort infatti se ne stanno sugli atolli disabitati, su quelli abitati i turisti fanno brevi escursioni solo per lo 'shopping'. Le compere. A questo proposito, dal loro sito i famigerati Turistipercaso avvertono il mezzo milione di italiani che ogni anno vanno in quel Paradisosenzamerito che, dato che i maldiviani hanno trenta dollari al mese di reddito, si può trattare sul prezzo delle merci fino a scalare il 70%. Un 'come derubare i poveri' alla portata di tutti. Tranne che dei poveri, va da sé. Ora, dato che non tutto sembra essersi normalizzato in questo piccolo paese povero meta del turismo ricco, i media occidentali hanno cominciato a recitare il loro mantra del conflitto religioso, tentando di accreditare i golpisti di una qualche ortodossia religiosa islamica, che mal si conciliava con presunte aperture di Nasheed a non si sa che cosa. I conflitti religiosi o spacciati per tali hanno la funzione fondamentale di nascondere i veri interessi in campo, il neocolonialismo, i conflitti di classe, agli occhi del mondo. Ma è difficile credere che l’attuale presidente, il golpista Mohamed Waheed, che ha studiato alla Stanford University in California, che è stato responsabile Unicef (lascio a voi le riflessioni sulle grosse ONG internazionali) nell’Afganistan sotto occupazione di USA & C., sia un islamico ortodosso animato da zelo religioso. In ogni caso egli ha subito incontrato il gradimento del Commonwealth, dell’ONU (lascio a voi anche queste riflessioni), degli USA: tutti si sono precipitati ad incontrarlo, si è mosso addirittura il vicesegretario di stato americano Robert Blake. E costui, mentre il presidente deposto a forza, Mohamed Nasheed, chiedeva a gran voce elezioni anticipate, ha risposto: non è opportuno, tutto (il colpo di stato, gli arresti, le botte, le torture, le minacce a un presidente eletto liberamente e ai suoi sostenitori), dicasi tutto, è regolare e legale. E per finire, USA e ONU a una sola voce hanno esortato Nasheed a unirsi ai suoi nemici in un “governo di unità nazionale”. Vi suona un campanellino nella testa? Ascoltatelo. Quel che importa, comunque, è che “gli stranieri in vacanza non sono stati coinvolti”. Non se ne sono nemmeno accorti, dicono tutti. Arrivano con l’aereo su un atollo dove è situato l’aeroporto internazionale, prendono un altro aereo e se ne vanno nel loro atollo-resort. Già nel 2003 qualcuno denunciava torture, arresti, omicidi in carcere che, evidentemente, non potevano più rimanere nascosti. Ma se 'il nostro stile di vita' ne uscirà vittorioso, la tragedia è comunque destinata a volgere in farsa: tanti soldi, tanto brigare, tanta crudeltà e tanta sofferenza per assoggettare quattro isolette che andranno presto sott’acqua e proprio a causa di tanti soldi, tanto brigare, tanta crudeltà… Con il richiamo possente del sole con le aquile che si alzano in volo da est strisce di blu, di giallo e di fede comincia un nuovo, splendente giorno nel capitolo di un’orchidea violetta e un uccellino blu, movenze del bel rituale nella danza di Madre Natura Uno sbocciare di giallo rosato scintilla nei raggi della vita di una rosa di foresta per salutare la magia di Dio Una ragazzina si desta alla ricerca dello spirito dalla finestra scorge la luce con cui Dio rende il mondo vivido usando una magica, splendida alba. Aishath Hidaya Efram (Maldive)

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