A Filadelfia una metro che produce energia

Nel 2011 a Filadelfia la metropolitana produrrà energia durante le frenate facendo risparmiare così circa 500 mila dollari sulla bolletta ed emettendo 1200 tonnellate di anidride carbonica in meno.

A Filadelfia una metro che produce energia
Da oltreoceano arriva una notizia eco-friendly: a Filadelfia la metropolitana produce energia. In che modo? Tramite una tecnologia già nota agli esperti del settore automobilistico, secondo la quale è possibile produrre energia durante le fasi di frenata del veicolo. A Filadelfia il progetto è stato ideato dalla Southeastern Pennsylvania Transportation Authority. In altre parole, l'energia ricavata durante la frenata verrà trasformata in un quantitativo di energia elettrica in grado di ricaricare una batteria ausiliaria da 1,5 mW. Questo fornirà corrente in situazioni di massimo consumo. Dopo anni di studi e di calcoli si è arrivati a questo progetto che ha richiesto un investimento notevole di circa un milione di dollari da parte della stessa Southeastern Pennsylvania Transportation Authority. Tuttavia, stando ai risultati delle analisi, una volta che il sistema entrerà in pieno rigore – cosa che si pensa avverrà nella primavera del 2011 – saranno circa 500 mila i dollari risparmiati sulla bolletta dell'energia elettrica e 1200 le tonnellate di anidride carbonica emesse in meno. Almeno questo è quanto viene assicurato dai progettisti che fanno capo alla Viridity Energy. A giudicare dalla metropolitana di Milano, la prima metropolitana fotovoltaica d'Europa, c'è da scommetterci. A Milano, infatti, dal novembre scorso, il 10% dell'energia elettrica consumata dalla 'linea rossa' proviene proprio da un impianto fotovoltaico che si trova sopra il tetto del deposito ATM di Precotto. Dal novembre 2009, l'impianto, che ricopre una superficie di 23.000 metri quadrati, ha permesso un risparmio di 70.000 Kg di CO2. Non resta, dunque, che aspettare...

Commenti

Continuare a raccontare cosa si fa nel mondo (e in giro per l'Italia) è importantissimo. Ma nel raccontarlo è necessario essere precisi sui numeri. Se no è meglio non metterli. In questo articolo si dice che il sistema di Filadelfia consente di ricaricare una pima da 1,5 mW: è sbagliato sia l'ordine di grandezza (si misura in mW il consumo di un cronometro da polso!) che la misura: il W non misura l'energia, ma solo la potenza. Altri dubbi emergono sui kg di CO2 risparmiati con il 10% dell'energia della liena rossa a milano. Possibile solo 70.000 kg (cioè 70 ton)? Manca poi in quanto tempo. All'anno immagino, ma spesso non è così (es. in tre annni di esercizio dell'impianto sono state risparamiate....). Chiudo questo troppo lungo e pedante commento: se vogliamo essere incisivi bisogna riuscire ad essere precisi. Se no si contribuisce alla disinformazione o, peggio, si presta il fianco ai detrattori di mestiere. Un suggerimento: fatevi fare una tabellina con alcune regole (es: quando si parla di risparmio bisogna sempre riferirlo ad un periodo di tempo) e le sigle da utilizzare (es: mW= millesimo di Watt. MW milione di Watt) E rileggete gli articoli (o fateli rileggere) con la tabellina in mano. ... E andate avanti: Grazie per quello che fate.
Alex, 05-11-2010 09:05
Inutile ribadire che è una tecnologia assolutamente comune su tutti i mezzi a propulsione elettrica (le macchine elettriche). Il recupero dell'energia in frenata o in discesa. Il fatto è che gli appalti italiani non si valutano sulla qualità del prodotto ma sulla quantità di mazzette, vedesi la linea 3 di milano. Comunque vi ringrazio per la bella notizia e ringrazio anche Alex per la puntualizzazione sui numeri. A presto ivan
Ivan Revelli, 27-11-2011 02:27

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