No Big Banks, dal web un'iniziativa per regolamentare le banche

Un gruppo di blogger si è riunito per lanciare un'interessante iniziativa che mira alla reintroduzione di una legge, ispirata al Glass-Steagall act, che separi l'attività delle banche commerciali da quella delle banche d'affari. In modo che i cittadini non siano più costretti ad assumersi il rischio del fallimento degli istituti di credito.

No Big Banks, dal web un'iniziativa per regolamentare le banche
Nell'attuale stato di cose si moltiplicano le iniziative mirate ad un cambiamento del sistema economico e sociale. Oggi vi parliamo di No Big Banks, una proposta interessante che giunge da un gruppo di blogger appassionati di politica ed economia. La chiave attorno a cui ruota la proposta è la reintroduzione del Glass-Steagall act, o di uno standard simile. In cosa consiste? Si tratta di una legge varata nel 1933 dal presidente americano Franklin D. Roosevelt, che divideva le banche in due categorie: le classiche banche commerciali, che avevano il compito fondamentale di prestare soldi (allo stato, ai cittadini ecc.) e quelle d'investimento, le cosiddette banche d'affari, che invece potevano investire e speculare sui mercati di capitali. Leggi simili esistevano, fino a non molto tempo fa in quasi tutto il mondo occidentale. Era un modo per garantire maggiore stabilità agli istituti di credito pensati per finanziare l'economia reale, e lasciare che ad investire e rischiare fossero soggetti diversi. Se una banca d'affari falliva a nessuno stato sarebbe venuto in mente di salvarla. Essa infatti non avrebbe generato alcun effetto domino sui cittadini e sulle casse statali, e sarebbe stata costretta ad assumersi tutti i rischi delle proprie operazioni. Ma questa legge, e le sue simili, furono abolite nel tempo. Negli Stati Uniti a farlo fu proprio una banca. Citicorp, la seconda banca più grande degli Usa, si fuse nel 1998 con la compagnia assicurativa Travelers Group, dando vita a Citigroup. Una banca commerciale che si fondeva con un ente speculativo: un'operazione vietata dal Glass-Steagall act. Ma questo non frenò la fusione. Al contrario, un anno dopo, Bill Clinton, amico dell'amministratore delegato di Citigroup Sandy Weil, e di un altro manager, Robert Rubin, che ricopriva il ruolo di segretario al Tesoro del suo governo – approvò il Gramm-Leach-Bliley Act, che di fatto annullava ogni distinzione fra banche e rendeva possibile a qualsiasi soggetto la speculazione finanziaria. In Italia la distinzione era stata annullata ben sei anni prima, nel 1993, con la introduzione del Testo unico bancario che annullava la legge del 1936. Adesso, se una grande banca fallisce lo stato è praticamente costretto a intervenire, dunque il rischio delle speculazioni finanziarie ricade tutto sulle spalle dei cittadini. Il gruppo No Big Banks, dalle pagine virtuali del suo blog, lancia l'idea di reintrodurre una legge simile alla Glass-Steagall di modo da porre freno alla speculazione degli istituti di credito sulla nostra pelle. Inoltre affianca all'iniziativa una seconda proposta, correlata: quella di vietare i derivati sul debito pubblico, ovvero impedire che il debito sia soggetto a speculazioni da parte di banche e hedge funds, che ne determinano tassi d'interesse altissimi. Sono proposte circostanziate e interessanti, quelle avanzate dal gruppo online. Il rischio in questi casi è che, nonostante la bontà dei contenuti, esse si vadano a perdere nella marea di iniziative che fioriscono ogni giorno sul web.

Commenti

Cambiare è prima di tutto un atto di responsabilità individuale. E il primo atto di responsabilità in assoluto è esporsi. Per questo motivo, essendo andato subito sulla homepage del sito NoBigBanks, ho scoperto che questo movimento si compiace nel non pretendere dai suoi sostenitori di firmarsi col proprio nome: "Non troverete dei nomi ma degli alias: desideriamo che NOBIGBANKS si concentri sulle proposte, non sui nomi di chi scrive. [...] pensiamo che sia un incoraggiamento il poter prendere a scrivere, familiarizzare, prendendo fiducia e consapevolezza: si possono cambiare le cose se ci si crede." Mi spiace, ma non ci siamo! E' vero: si cambiano le cose se ci si crede. Ma è altrettanto vero che, se ci si crede davvero, non ci si nasconde. Per quel che mi riguarda: SCARTATO. Ciao
Andrea Strozzi, 26-01-2012 07:26
Salve, sono uno dei promotori di NOBIGBANKS.it. Ringrazio per il servizio di presentazione e per i link. Stiamo pianificando una serie di iniziative davvero interessanti che chiedono solo un po' di tempo per la preparazione. Giusto per rispondere al commento del Sig. Andrea Strozzi, sappiamo bene che questa degli alias è una faccenda temporanea per incuriosire e motivare a partecipare. Presto romperemo il silanzio con una iniziativa pubblica. Per il resto, grazie ancora
nobigbanks.it, 27-01-2012 07:27
Io credo comunque che la curiosità possa essere molto più efficacemente stimolata dalla trasparenza che non dalla occultazione. (Non ho mai provato nè ammirazione, nè solidarietà per chi si nasconde dietro un passamontagna.) E credo che la forza di un messaggio sia direttamente proporzionale alla solarità con cui lo si lancia. Anche a costo di rischiare qualcosa... Ciao e, comunque, grazie per il tentativo di chiarimento!
Andrea Strozzi, 27-01-2012 07:27
come sempre, la filosofia che ci guida è "Salviamo la gente dagli squali della finanza". Torniamo all'affermazione di Glass-Stegall in Italia e in Europa. Considero che questa degli alias una strategia di comunicazione condivisibile o meno, non abbai tutto il significato di occultare alcunchè. Pensiamo alle cose importanti. Siamo come al '29 ci dicono? Ebbene blocchiamo la speculazione e rimettiamo la finanza al servizio di famiglie imprese. grazie ancora per l'ospitalità
nobigbanks.it, 28-01-2012 01:28
ho ricoperto personalmente funzioni importanti in una grossa banca. In campo finanziario. Condivido appieno la necessità - e l'urgenza - di separare il credito commerciale dalla finanza. L'allocazione delle risorse verso i mercati finanziari a scapito dell'economia produttiva e del lavoro è la piaga principale della società attuale. Un male che non può essere curato con interventi marginali (regolamenti o tobin tax). Va tagliato con l'accetta. Regolamenti comunitari e internazionali del sistema bancario non solo non combattono, ma favoriscono quel tipo di allocazione. Sugli strumenti derivati, specialmente quelli di seconda e terza generazione, sarei dedcisamente più drastico (art. 640 c.p.): vanno vietati tutti. Avanzato proposte simili su facebook da tempo e sono pronto a collaborare con gli estensori dell'articolo, anche utilizzando in maniera trasparente il mio nome
guido grossi, 06-02-2012 10:06
Bene, Sig. Grossi, siamo ben lieti di poterla avere tra noi per collaborare al progetto nobigbanks. Ci scriva per mettersi in contatto con noi, trova tutto sul sito www.nobigbanks.it grazie..
nobigbanks.it, 08-02-2012 11:08
Eccoci nel breve video su youtube: Sì a Glass-Steagall con NOBIGBANKS http://nobigbanks.it/2012/06/05/video-si-a-glass-steagall-con-nobigbanks/ NOBIGBANKS nasce dall'impegno di un gruppo di amici appassionati di politica che si sentono in dovere di intervenire per fermare l'impoverimento della popolazione e dell'economia ad opera di un sistema dominato dagli squali della finanza. NOBIGBANKS si ispira ai grandi personaggi che hanno cambiato la storia con azioni coraggiose, quali Franklin Roosevelt, Abramo Lincoln, Enrico Mattei. Crediamo nello sviluppo economico come precondizione per il progresso sociale e culturale di tutti, e respingiamo ogni visione oligarchica e imperiale. NOBIGBANKS chiede di tornare alla legge Glass-Steagall (dal nome dei suoi promotori negli Stati Uniti, il senatore Carter Glass e il deputato Henry B. Steagall) che ha rappresentato un vero e proprio muro di separazione tra le banche d'affari e le tradizionali banche di deposito che erogano credito. Lo standard Glass-Steagall fu abrogato durante gli anni '90 in tutte le economie occidentali: di conseguenza le banche hanno riunito i servizi bancari, di investimento e assicurativi, hanno preso a operare in borsa con molta libertà e si sono infettate con i titoli "tossici" causando la definitiva esplosione dell'attuale gravissima crisi finanziaria.
nobigbanks.it, 19-06-2012 04:19

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