Acqua pubblica. Occupato il Ministero dell'Ambiente, Clini risponde

L'azione improvvisa nella giornata di ieri: gli attivisti del Forum italiano dei movimenti per l'acqua si sono introdotti nel Ministero ed hanno ottenuto un colloquio con Corrado Clini. Il ministro si è mostrato bendisposto ed ha accolto le richieste dei referendari. Intanto sono arrivati i rimborsi elettorali ed il Forum si appresta a restituire i soldi a cittadini e associazioni.

Acqua pubblica. Occupato il Ministero dell'Ambiente, Clini risponde
[video|forum_acqua_pubblica_occupa_ministero_ambiente] Il video qui sopra è stato girato ieri all'interno del Ministero dell'Ambiente. Erano circa due mesi che il Forum italiano dei movimenti per l'acqua chiedeva un incontro al ministro Corrado Clini, incontro che ancora non era stato fissato. Così, sventolando uno striscione con su scritto “Se Clini non va dall'acqua, l'acqua va da Clini”, gli attivisti hanno deciso di porre rimedio al colpevole ritardo del ministro ed occupare il Ministero, annunciando “non ce ne andremo da qui finché qualcuno non ci riceverà”. Gli attivisti del movimento per l'acqua hanno fatto irruzione nel ministero attorno alle dieci e mezza di ieri, con bandiere, striscioni, gridando cori e slogan di sdegno verso un governo che continua ad ignorare i referendum. Su Twitter è stato possibile seguire la diretta della mattinata. Alle 10,33 scrivevano sul social network “Abbiamo occupato il Ministero dell'Ambiente e chiediamo un incontro urgente con il Ministro Clini”. Alle 12,09, finalmente, la notizia attesa: “È arrivato il Ministro Clini”. Al ministro gli attivisti del Forum, in rappresentanza dei 27 milioni di cittadini recatisi alle urne il 12 e 13 giugno scorsi, hanno chiesto il rispetto del voto referendario, attraverso l'immediata decurtazione in bolletta della voce riguardante la remunerazione del capitale investito (argomento già oggetto della campagna di obbedienza civile) e l'avvio di un percorso di gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. Il ministro si è mostrato bendisposto e ha accolto le richieste dei referendari, impegnandosi su tre specifici punti, che riportiamo qui sotto così come presentati dal comunicato diffuso nel pomeriggio dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua: “a) l'invio in giornata di una nota all'Autorità dell'Energia e Gas e a tutte le istituzioni competenti, al fine di precisare - nelle more dell'approvazione di qualsivoglia nuova norma in merito - l'inesigibilità da parte dei soggetti gestori della quota di tariffa relativa all'adeguata remunerazione del capitale investito; b) l'inserimento, all'interno delle Linee Guida del DPCM di trasferimento delle funzioni all'Autorità dell'Energia e Gas, di una precisa indicazione per il rispetto dell'esito referendario in materia tariffaria sull'acqua; c) l'immediato avvio di un percorso di confronto con il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua in merito alle proposte relative al finanziamento del servizio idrico, con la prossima convocazione di un incontro congiunto con il Ministero dello Sviluppo Economico”. Allontanandosi dalla sede del ministero gli attivisti si sono detti soddisfatti del risultato ottenuto, mostrandosi al tempo stesso determinati a continuare a vigilare perché la democrazia venga rispettata. Intanto sul conto aperto presso Banca Etica dal Forum è arrivato il rimborso elettorale. Così, come promesso in sede di campagna elettorale, ci si appresta a restituire i soldi a chi li aveva prestati. I 100mila euro raccolti con le sottoscrizioni dei cittadini e i 350mila arrivati da comitati e associazioni. Fatte le dovute sottrazioni, il resto dei fondi del rimborso resterà in mano al Forum, che si impegna a gestirlo per continuare la lotta per la ripubblicizzazione. Con la massima trasparenza.

Commenti

Bene perchè la vigilanza continua produce i suoi effetti. Male perchè in mancanza di una precisa norma giurica di automatica sanzione all'amministrazione che si discostasse dai deliberati referendari l'abuso di potere si può verificare in ogni momento e sotto diverse ingannevoli forme. Quest'ultima evenienza -macroscopica poi e addirittura...scolastica è la violazione del referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti in cui una forza partitico elettorale di numero grandemente inferiore ai 13.000.000 di elettori contrari ha reintrodotto con la dicitura di "rimborso delle spese elettorali" il rifinanziamento pubblico dei partiti, anche di quelli defunti-pone la collettività dei cittadini in una ingiusta e antidemocratica assoggettazione che non trova tutela adeguata nelle AUTORITA' DI GARANZIA e nella CORTE DEI CONTI a causa della commistione di interessi nella composizione delle prime e del limitato potere coercitivo della seconda. La strada del Cambiamento in Italia è irta di ostacoli e di resistenze, ma è proprio l'attuale crisi a smascherare i punti di resistenza e di rendita governativa corporativa da abbattere per venirne fuori.
Franco, 24-02-2012 07:24

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