Dedicato alle donne greche

8 marzo 2012. Un pensiero per tutte le donne greche, portatrici di una cultura millenaria, che stanno affrontando la povertà, le ingiustizie e la miseria che si sono abbattute su una civiltà alla quale tutti noi dobbiamo molto. "La madre della democrazia è ridotta in macerie".

Dedicato alle donne greche
Nelle nostre pagine avete letto l’appello di Theodorakis, avete condiviso lo sgomento di fronte a quanto accadeva ed accade al popolo greco e, potrebbe accadere al nostro. Oggi vogliamo dedicare un pensiero a tutte le donne greche, scrigno mirabile di una cultura millenaria. Con umiltà e sommessamente, come si fa quando si parla di cose infinitamente importanti, chiediamo ad ogni donna greca il privilegio di poter dire, come sempre è stato: “Una faccia una razza”. Sappiamo che Vi confrontate con miseria e abbandono, povertà ed ingiustizia e cercate di mandare avanti le vostre famiglie, dando il latte ai vostri piccoli, eredi di Aristotele. Chiediamo il privilegio di essere accanto ad ogni famiglia in difficoltà, ad ogni giovane che pensa che per lui non c’è più un futuro e vede crollare ogni certezza. Oggi diciamo ad ogni donna greca di sentirsi meno sola perché noi siamo grati per tutto quello che rappresenta e di credere che c’è un’altra Europa, la nostra, che è quella che salvaguarda tradizioni e diversità e non quella che le calpesta perché un paese si è indebitato per comprare armi senza saperlo. Quella che non mollerà mai e vive di solidarietà e rispetto, di altruismo e semplicità. Non crediamo ad una crisi compressa nei trenta secondi di un filmato dei TG, né al fatto che il sistema greco non poteva funzionare: ha funzionato benissimo per chi aveva bisogno delle sue zone d’ombra. Anche stavolta vengono scaricati sulle spalle dei più deboli dei fardelli incredibili che servono a salvaguardare il benessere e l’avidità di un cerchio ristrettissimo di persone e organizzazioni: esattamente come accaduto per l’indebitamento del cosiddetto Terzo mondo circa trent’anni fa, per la bolla immobiliare qualche anno fa. La situazione in Grecia è drammatica; i beni scarseggiano, le proteste aumentano, la struttura sociale è frammentata, portata all’esasperazione che sfocia anche in manifestazioni violente da parte di coloro che reagiscono di fronte ad una politica che non tutela gli interessi del proprio popolo. Come se la cabina di regia fosse altrove. Di un’Europa che non si inchina di fronte alla propria gente - latina, anglosassone o nordica che sia - non ce ne facciamo niente: il comune denominatore non sono le borse ma la forza di obiettivi comuni per condividere un sogno. La madre della democrazia, la kallipolis di Platone, è ridotta in macerie, in degrado, in un radicale e progressivo disfacimento che porta ad un altrettanto lento e graduale crollo di una civiltà a cui tutti noi dobbiamo molto. Non possiamo e non vogliamo credere che Leonida ed i suoi valorosi alle Termopili hanno dato la vita per portarci nelle braccia di squallidi figuri dediti allo studio dei bilanci aziendali e al commercio di armi. Possiamo mettere a disposizione delle donne greche solo queste nostre parole, e dire che faremo tutto quanto è in nostro potere per dimostrare la nostra profonda ed infinita gratitudine a chi è portatore di una cultura millenaria e sta sopportando privazioni e sofferenze che non merita e per colpe che non ha commesso. Siamo certi che ci sarà chi raccoglierà la sfida lanciata da Theodorakis e troverà un percorso non violento ma dirompente ed inarrestabile per capovolgere la situazione trasformando questa disperazione in un’opportunità di riscatto, siamo latini come gli argentini, gli spagnoli, i messicani, i portoghesi ed i brasiliani, abbiamo tutti una faccia ed apparteniamo alla stessa razza… LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI SULLA CRISI GRECA

Commenti

La mia solidarietà alle donne, non solo greche, ma di tutto il mondo che affrontano in questi giorni perdite pesanti sui loro risparmi.Altro che il salvattaggio della Grecia, come lo vogliono dare da intendere, i nostri doti leaders in materia finanziaria. Avessero almeno la decenza di riconoscere il loro fallimento. Perche per me è cosi dato che, avro ogni anno una cifra di 800 euro dei bond greci fino al 2040 su 50.000 Euro inizialmente investiti. Ma io ho 60 anni ed a quella data io non ci sarò nemmeno più.
maria rizescu, 08-03-2012 03:08
Premesso che conosco abbastanza bene la situazione delle donne greche che da secoli devono amortizzare i difetti dei loro maschi megalomani che non hanno mai digerito l'occupazione turca di 400 anni. Ormai però è passata da quasi 100 anni! C'è stato tempo per creare una democrazia, e moderna ! Invece si è creato un sistema di fitto patronaggio, maschilista, di clientelismo così incrostato da far scappare ogni persona creativa e intraprendente, sia donna o uomo, all'estero. Chissà se l'attuale crisi non scrosterà qualcosa, che sarebbe il lato positivo perché si dovrà per forza lasciare i sistemi troppo antichi, per una democratica ed economica rinnovazione. Ho letto l'appello di Theodorakis (in greco) purtroppo non ci trovo niente di ispirante. Perche secondo lui, colpa della crisi è solo del capitalismo finanziario, non è uomo sufficiente per ammettere che è colpa, in gran parte è degli stessi greci. E questo mi dispiace. Ci vorrebbe un piano marshall - però gestito dalle donne greche !!!
Wellen Reiterin, 11-03-2012 05:11
Ciò che accade al popolo greco potrebbe accadere al nostro .Trattasi di crisi economica e finanziaria innanzi tutto ,ma anche di crisi di valori in generale e di crisi esistenziale che investe un pò tutti ma in particolare i così detti paesi ue della fascia meridionale del vecchio continente Italia compresa purtroppo. E quindi come non potremmo essere solidali con i nostri direi consanguinei Greci e non solo per questo ,ma per la cultura greca, per i grandi valori della civiltà ellenica che tanta parte ha avuto nella nascita e nella crescita del nostro vivere quotidiano sotto il profilo della sfera sociale in senso lato.Non posso esimermi di dirmi rammaricato e dolente per la sofferenza ,il disagio ,le paure che la corrente crisi sta determinando negli animi di interi popoli e delle classi indigenti delle popolazioni colpite. Auspico che dalle dure prove che stiamo sopportando possano sortire una serie di catarsi preludio alla creazione di società civili rigenerate guidate da uomini politici altrettanto rigenerati e illuminati capaci di operare con lealta', responsabilità mediante la politica intesa come arte nobile, finalizzata a risolvere le problematiche della collettività e non ultimo restituire la dignità e il senso della convivenza civica e morale ad intere comunita' nazionali mortificate e prostrate da mille difficoltà se non offese e umiliate dalle continue imposizioni di balzelli e tasse esose ed esorbitanti i nome del cosiddetto risanamento. Possa l'Europa ritrovare unità fattiva di intenti per pervenire ai nobili risultati di reale proficua unità, giustizia e progresso caldeggiati dai padri fondatori. Mai più nazionalismi,gelosie, visioni di parte.Tutti insieme appassionatamente per un futuro di crescita, di solidarietà e di convivenza civile e democratica fra i popoli senza discrimine di etnia di credo politico o religioso
turiddu, 07-04-2013 04:07

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