Referendum sul nucleare in Italia: "Non esistono centrali sicure"

Nonostante la tragedia del Giappone, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo afferma che la linea italiana rispetto al programma nucleare non cambia e si augura che al referendum di giugno "non ci sia alcuna ondata di emotività". Il Comitato 'Vota Sì per fermare il nucleare' ricorda che non esistono centrali sicure e invita i cittadini alla manifestazione del 26 marzo a sostegno dei referendum contro la privatizzazione dell'acqua pubblica e il rilancio del nucleare in Italia.

Referendum sul nucleare in Italia:
Nonostante la tragedia giapponese, il Governo italiano non indietreggia: “La linea italiana rispetto al programma nucleare chiaramente non cambia”, ha affermato a Bruxelles il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. In merito al referendum di giugno il ministro ha poi dichiarato: “Spero non ci sia alcuna ondata di emotività. Sarebbe un modo irrazionale di affrontare un problema”. Sulla questione è intervenuto il leader del Pd Pierluigi Bersani il quale ha replicato alle parole di Stefania Prestigiacomo affermando che “continuare a classificare come emotive le reazioni dell'opinione pubblica è sbagliato”. Secondo il segretario del Pd c'è piuttosto nel nostro Paese “una diffusa percezione che la tecnologia nucleare sia ancora molto giovane e presenti seri problemi, sia per lo smaltimento delle scorie che per le conseguenze di eventuali incidenti”. Dura la critica anche da parte del presidente dei Verdi Angelo Bonelli il quale ha affermato che le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente sono “irresponsabili e sono state superate” anche dalle decisioni di Governi europei conservatori come la Germania, che ha deciso di fermare alcune centrali, e la Svizzera, che ha fermato il programma per l'ammodernamento degli impianti e avviato verifiche sulla sicurezza. “Dalla Francia alla Germania, dall'Austria alla Svizzera i politici stanno agendo non sull'onda emotiva, ma razionale della revisione dei propri piani alla luce dell'evidente insicurezza degli impianti nucleari”, ha dichiarato il WWF in una nota. “Se le lobby nucleariste e politiche italiane – continua l'associazione - ci vogliono far credere che la realtà sul rischio nucleare in Giappone è lontana e non paragonabile alla tecnologia a nostra disposizione , c'è il mondo intero, e l'Europa in particolare, che in queste ore si sta domandando se la scelta nucleare sia ancora sicura e conveniente”. Una posizione sostenuta anche dal Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’ (che raccoglie oltre 60 associazioni unite per portare gli italiani al voto referendario contro l’energia atomica) il quale riferisce che “non esistono centrali nucleari sicure”. “Dalla centrale di Fukushima – sottolinea in una nota il comitato - ci arrivano immagini che sono la prova lampante di quanto sosteniamo da tempo: il governo non deve portare il Paese in un'avventura pericolosa, impopolare e antieconomica come quella dell'atomo”. Un'importante occasione offerta ai cittadini per mobilitarsi contro il rilancio dell'atomo in Italia sarà la manifestazione del 26 marzo a Roma (ore 14 piazza della Repubblica) a sostegno dei referendum contro la privatizzazione dell'acqua pubblica e il rilancio del nucleare in Italia.

Intanto le associazioni, dopo il no del Governo all' election day, tornano a chiedere di accorpare il voto referendario con quello per le amministrative.

Commenti

la signora prestigiacomo parla come il suo padrone,vista la gravità e la pericolosità del nucleare potrebbe anche provare a ragionare e ad usare la sua testa
maria grazia rita, 15-03-2011 04:15

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