"I pazzi siete voi": rinchiusi in un bunker per dire no al nucleare

Giorgio, Alessandra, Pierpaolo e Luca hanno deciso di privarsi per un mese della loro libertà e di vivere rinchiusi in un rifugio come se fosse esplosa una centrale nucleare. Questo gruppo di giovani sperimenterà l'incubo post atomico con un preciso obiettivo: convincere le persone a votare "Sì" al referendum del 12 e 13 giugno. La loro protesta, sostenuta da Greenpeace, è stata battezzata I pazzi siete voi.

“Voi che volete imporci il nucleare. Voi che avete deciso di mettere in pericolo la nostra vita, il nostro futuro. Voi che ve ne fregate del fatto che abbiamo già detto di no con un referendum e continuate ad incantarci con la favola del nucleare sicuro e le centrali di nuova generazione. Voi che avete dimenticato Chernobyl. Voi che minimizzate il disastro di Fukushima. Voi che pensate al vostro tornaconto personale alla faccia dell'interesse della comunità. Siete pazzi pericolosi. Diffondete i nostri messaggi, organizzatevi, inventatevi una vostra azione. La nostra protesta dovrà crescere ogni giorno di più”. A lanciare questo messaggio sono Giorgio, Alessandra, Pierpaolo e Luca, quattro ragazzi che hanno deciso di privarsi per un mese della loro libertà e di vivere rinchiusi in un rifugio come se fosse esplosa una centrale nucleare. Questo gruppo di giovani sperimenterà l'incubo post atomico con un preciso obiettivo: convincere le persone a votare "Sì" al referendum del 12 e 13 giugno. La loro protesta, sostenuta da Greenpeace, è stata battezzata I pazzi siete voi. Giorgio, Alessandra, Pierpaolo e Luca seguiranno precise regole di radioprotezione (al chiuso, porte e finestre sigillate, niente insalata, niente latte, formaggio, carne o pesce freschi. Solo internet per comunicare) e comunicheranno con il mondo esterno solo attraverso Internet lanciando i propri messaggi tramite il sito web dell'iniziativa, i propri profili Facebook, Youtube e Twitter. Giorno dopo giorno i ragazzi racconteranno la loro vita da rinchiusi e chiederanno a tutti i visitatori del sito di firmare il proprio impegno contro il nucleare, partecipando alla petizione 'Io non sono pazzo. Voto Si'. “Di fronte a un governo che vuole rubarci il referendum e toglierci la possibilità di scegliere” - ha affermato Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Italia - “un atto estremo come quello di rinchiudersi in un rifugio è più che mai necessario”. “I pazzi – ha aggiunto Barbera - non sono loro, i pazzi sono quelli che dopo Chernobyl e Fukushima continuano a vedere il futuro nel nucleare”. Il 12 giugno Alessandra, Luca, Giorgio e Pierpaolo usciranno dal loro rifugio anti-atomico, nel quale vivono da ieri, e voteranno sì al referendum sul nucleare, boicottato dal Governo italiano con una “moratoria-truffa”, come è stata da più parti la decisione dell'esecutivo di sospendere il programma nucleare per evitare che il popolo italiano esprima la sua volontà. “I pazzi – scrivono i ragazzi dal loro bunker - siete voi se non andate a votare sì il 12 e 13 giugno”.

Commenti

Sostegno ai ragazzi del bunker e una raccomandazione ai loro parenti e amici di tenere pronte le tessere elettorali oltre beninteso a sovraintendere con intelligenza a ogni adempimento scolastico e altro cui loro non possano provvedere internautamente. Credo che la bella notizia sul referendum della Sardegna contro il nucleare li abbia senz'atro confortati e abbia fatto capire ai comitati per i referendum del 12-13 giugno 2011 che la lotta debba adesso divenire ben più decisa.
Franco, 16-05-2011 08:16
Ammiro questi ragazzi che vorrebbero cambiare gli eventi e le decisioni, ma nello stesso tempo penso che sia inutile poiché l'Italia è praticamente circondata da Basi nucleari (es.: Francia, Germania) e se esplodesse una di queste l'Italia verrebbe completamente contaminata ugualmente. Inoltre vorrei aggiungere che se la protesta di questi ragazzi è basata su un pericolo potenziale, dato che una base nucleare è pericolosa solo se scoppia, si potrebbe anche protestare contro un pericolo non potenziale; si tratta dell'installazione di una base militare MUOS. Controllando su qualunque sito web si capisce che questa è una vera e propria bomba atomica in quanto emana in continuazione radiazioni. Una di queste si vuole installare nel mio paesino, Niscemi (abitata da circa 30000 abitanti e limitrofa a tantissimi altri paesi che presentano tantissimi altri abitanti). Riflettiamo anche su questo. Siamo persone. Siamo ragazzi che abbiamo voglia di vivere e non di scappare per vivere!
elena, 19-05-2011 09:19

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