Trasporti pubblici e misure anti-dissesto idrogeologico, la 'svolta' di Clini

Il neo ministro dell'Ambiente presenterà uno schema di legge per fermare il dissesto idrogeologico il prossimo 5 dicembre, e si dice intenzionato a migliorare i servizi pubblici delle grandi città per risolvere il problema dello smog. Segnali incoraggianti, dopo le sconfortanti dichiarazioni su Tav e nucleare.

Trasporti pubblici e misure anti-dissesto idrogeologico, la 'svolta' di Clini
Potenziamento dei mezzi pubblici, stop ai condoni edilizi e nuove misure contro il dissesto idrogeologico. Dopo una partenza che non faceva ben sperare, con tanto di scivolone sul nucleare, il nuovo ministro dell'Ambiente Corrado Clini sembra essersi rimesso sulla giusta carreggiata. Nel presentare le linee programmatiche del proprio dicastero al Senato, Clini ha affrontato alcune delle questioni più spinose del nostro paese, mostrando ottime intenzioni. “Per la messa in sicurezza del territorio – ha dichiarato il ministro - bisogna muoversi innanzitutto sulle regole dell'uso del territorio, quindi bisogna modificare, integrare, o meglio aggiornare le leggi urbanistiche e regionali e non solo in termini di limitazione dell'uso del territorio, ma anche escludendo la possibilità di utilizzare, di varare condoni edilizi”. Clini ha poi fissato per il 5 dicembre, data del prossimo consiglio dei ministri, la presentazione di uno schema di decreto legge per la messa in sicurezza del territorio e contro il dissesto idrogeologico. Il disegno dovrebbe contenere un sistema di incentivi per investimenti privati finalizzati alla sicurezza del territorio, come ad esempio la manutenzione di boschi o fiumi di proprietà privata, che però svolgono una funzione positiva sulla sicurezza del territorio. Gli incentivi dovrebbero provenire dall'estensione a questo tipo di interventi del credito d'imposta del 55 per cento per la riqualificazione energetica degli edifici. “Serve un contributo importante dei privati che va incentivato”, ha dichiarato Clini. Il ministro ha inoltre sottolineato la necessità di rivedere il patto di stabilità fra stato e regioni, nell'ottica di garantire a queste ultime i fondi necessari per intervenire sulla messa in sicurezza del territorio. I vincoli imposti dal patto di stabilità, infatti, “impediscono alle regioni di accedere ai fondi spesso già disponibili per interventi”. Anche sul tema dei trasporti, Clini ha mostrato posizioni confortanti. In diretta al programma La telefonata di Belpietro ha dichiarato: “Il problema di fondo, in particolare al Centro-Nord, è quello di avere a disposizione un sistema di 'trasporto rapido di massa' pubblico che consenta una mobilità efficiente senza ricorrere al mezzo privato, soprattutto nei trasferimenti quotidiani, dagli interland delle grandi città al centro”. “Abbiamo bisogno di rafforzare il sistema ferroviario metropolitano e regionale - ha proseguito - per il trasporto delle persone che si muovono per motivi di lavoro. Credo che farebbero molto volentieri a meno delle automobili se avessero questi servizi”, dunque “si deve avviare una politica d'infrastrutture che affronti questi nodi”. Insomma, per una volta le dichiarazioni di Clini sono condivisibili su tutta la linea. Anche Legambiente si dice soddisfatta. “Le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Corrado Clini [...] dimostrano che finalmente nel nostro paese il ministero dell’ambiente sta riacquistando un suo ruolo e centralità”, ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente dell'associazione. Che ha concluso “attendiamo quindi fiduciosi lo schema di decreto legge per la messa in sicurezza del territorio annunciato per il Consiglio dei ministri del 5 dicembre”. Certo – unica ma fondamentale pecca - dispiace che una riforma dei servizi di trasporto pubblico volta all'efficienza, sia inserita in un più generale quadro di privatizzazioni, che strapperà dalle mani dello stato tutti i servizi locali di rilevanza economica, per consegnarli a privati.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.