Wikileaks, gli OGM e le leggi 'politicamente modificate'

Wikileaks ha recentemente rivelato che nel 2003 l’ex ministro per le politiche agricole Gianni Alemanno era in procinto di varare un decreto legge che limitasse fortemente l’uso di OGM. Per fermare l’iniziativa sono intervenuti l’ambasciatore americano Mel Sembler, Gianni Letta e 'addirittura' il primo ministro Berlusconi.

Wikileaks, gli OGM e le leggi 'politicamente modificate'
Negli ultimi giorni Wikileaks ha diffuso nuovi dispacci che prendono di mira il governo italiano, rivelando scottanti conversazioni in cui i protagonisti sono i vecchi ambasciatori americani in Italia Ronald Spogli e Mel Sembler e gli obiettivi diversi rappresentanti della classe politica italiana, manco a dirlo con Berlusconi in testa. Credo che sia superfluo soffermarsi sulle stoccate riservate al primo ministro: sarebbe poco più che un esercizio retorico che andrebbe a sommarsi alle già troppo numerose levate di scudi costituite dai gossip, i pettegolezzi, le accuse e le mobilitazioni contro il capofila dei politici nostrani. Al di là della dubbia moralità del personaggio in questione, ritengo che l’unico vero effetto di questo tiro al bersaglio sia il grave impoverimento dei contenuti del dibattito politico e la perdita di interesse per gli argomenti realmente importanti che dovrebbero essere in cima all’agenda delle priorità. Un altro aspetto che sarebbe interessante analizzare è quello della pesante e inaccettabile ingerenza della diplomazia americana, che da tutta questa bagarre politico-mediatica tenta di trarre dei vantaggi favorendo lo screditamento sul piano internazionale del rappresentante di un governo che intrattiene pur sempre relazioni importanti con paesi strategici quali Russia e Libia, cosa che non andava giù a Bush allora, presidente in carica nel periodo a cui risalgono le notizie, e non va giù a Obama, attuale inquilino della Casa Bianca, ai giorni nostri. Al di là di tutto ciò, fra i vari documenti pubblicati dal famoso sito di controinformazione se ne può trovare uno – che purtroppo è solo uno stralcio parziale dell’intercettazione completa – che vede come protagonisti il già citato ambasciatore Sembler, il ministro alle Politiche Agricole del precedente governo Berlusconi Gianni Alemanno e il consigliere del primo ministro Gianni Letta. La tematica, di fondamentale importanza ma come al solito sottovalutata dai politici nostrani, è la legislazione in materia di OGM. All’epoca infatti – siamo nel 2003 – il ministro Alemanno stava preparando una bozza di decreto legge per dare un giro di vite che limitasse ulteriormente l’utilizzo della chimica in agricoltura, come d’altronde sosteneva e sostiene con decisione ancora oggi l’Unione Europea attraverso la sua Politica Agricola Comunitaria. Naturalmente, per gli Stati Uniti, paese fortemente coinvolto nella produzione, nel commercio e nell’utilizzo di pesticidi e agenti chimici, il rischio di incorrere in un danno economico considerevole era abbastanza consistente, tanto da stimolare l’iniziativa immediata di Sembler. L’11 novembre del 2003 l’ambasciatore americano si reca in visita da Gianni Letta per discutere della questione: i due convengono che la bozza rischia di essere fortemente lesiva nei confronti del mercato di OGM in Italia e in Europa e che Alemanno va fermato. A questo punto la situazione assume toni che, se non fosse per la gravità e l’importanza delle questioni in gioco, sembrerebbero quasi grotteschi: dopo aver verificato che la discussione del testo del decreto non è in agenda a breve e che quindi i margini per bloccare l’iniziativa sono ampi, Letta telefona direttamente a Berlusconi, mettendo poi l’apparecchio in viva voce per permettere a Sembler di parlare con il primo ministro. La conversazione riguarda da un lato l’opportunità di proseguire i rapporti di salda amicizia che intercorrono fra i due paesi, specialmente in vista dell’importante e imminente visita diplomatica del Presidente Ciampi a Washington, dall’altra, come contropartita, l’assoluta necessità di 'far deragliare' il decreto Alemanno. Al termine della telefonata, Letta rassicura l’ambasciatore che non sarà difficile trovare dei cavilli tecnici o procedurali capaci di inibire l’iniziativa del ministro. Il dispaccio si conclude con una specie di anatema nei confronti di Alemanno, responsabile di voler abbassare la soglia di tolleranza nei confronti delle biotecnologie e delle sementi geneticamente modificate, e con una confortante rassicurazione che Berlusconi e Letta 'vigileranno' affinché gli interessi dell’industria chimica americana vengano salvaguardati. Tutto ciò fa francamente rabbrividire. Fa rabbrividire il fatto che le lobby degli OGM siano così potenti e ingerenti da convincere dei rappresentanti istituzionali a intraprendere una rischiosa manovra politica per bloccare leggi che potrebbero danneggiarle. Fa rabbrividire che tematiche di tale importanza non vengano discusse alla luce del sole, presso commissioni parlamentari e dibattiti aperti, bensì in una stanza dei bottoni, in una conversazione telefonica fra due o tre influenti personalità che non agiscono certo nell’interesse del territorio. Infine, fa rabbrividire robustezza della morsa grazie alla quale l’apparato politico e di potere occidentale tiene in pugno il nostro paese e i suoi inaffidabili rappresentanti istituzionali, pronti a rischiare di mettere a repentaglio la salute dell’ecosistema e degli abitanti dell’Italia pur di soddisfare le esigenze del prepotente alleato americano.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.