Lipari nella melma: "colpa di una discarica abusiva"

La mattina di sabato scorso un'incredibile ondata di fango e detriti ha ricoperto il centro di Lipari e ha messo in ginocchio anche la frazione di Canneto. La causa principale di quello che sembra essere l'ennesimo 'disastro annunciato' è una discarica abusiva che da trent'anni viene riempita a dismisura. Il sindaco: "nessuna discarica abusiva né problemi di abusivismo edilizio".

Lipari nella melma:
La natura, prima o poi, presenta sempre il conto. La storia si ripete e stavolta a pagare è Lipari, prima delle sette perle del Mediterraneo, trasformata in un inferno da un violentissimo nubifragio. La mattina di sabato scorso, infatti, un'incredibile ondata di fango e detriti ha ricoperto il centro del Paese e ha messo in ginocchio anche la frazione di Canneto dove la furia dell'acqua ha trascinato via una dozzina di autovetture. La situazione più critica si è registrata nella scuola media Santa Lucia, che al piano terra è rimasta completamente allagata. Nella maggiore delle isole Eolie oggi le scuole sono rimaste chiuse, mentre si contano i danni (inizialmente stimati intorno ai 30 milioni di euro) dell'alluvione più devastante verificatasi in tempi recenti (l'ultima risale al 1860). “E meno male che è durata solo due ore, perché sarebbe stata la fine; anche stavolta San Bartolomeo ha protetto la sua isola”, hanno commentato alcuni anziani. Oggi a Lipari sono giunti anche i geologi della Regione che visioneranno le località più a rischio: Annunziata, Ponte, Valle, Canneto, Calandra e tutti i torrenti. Il bilancio dei danni, intanto, continua ad aumentare. Oltre ai negozianti e ai proprietari delle case che dovranno essere risarciti, nelle borgate alte (Quattropani) sono stati segnalati crolli di muri e lesioni. Dopo i danni provocati dall'alluvione, il sindaco di Lipari Marco Giorgianni ha richiesto lo stato di calamità naturale al governo Monti, alla Protezione civile e al governo regionale. Eppure quello che ha colpito la più popolata delle isole Eolie, nominate nel 2000 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, sembra essere un 'disastro annunciato'. La causa principale che ha provocato la piena del torrente è stata infatti la discarica abusiva utilizzata nel costone di Annunziata. Camion di detriti, elettrodomestici fuori uso, ogni materiale di risulta: da trent'anni, senza nessun controllo, la discarica abusiva viene riempita a dismisura. Sabato scorso, tutto il dirupo, sospinto dalla pioggia fittissima è crollato trascinando nel centro abitato fango e detriti. Determinante in fenomeni come l'alluvione che ha colpito l'isola di Lipari sarebbero però anche i cambiamenti climatici ed in particolare l'aumento delle temperature dei mari causato dal riscaldamento globale. È quanto ha spiegato il climatologo dell'università di Firenze Giampiero Maracchi, secondo il quale all'origine di questo ed altri eventi analoghi ci sarebbe un accumulo di energia e di vapor d'acqua in atmosfera. “Le perturbazioni di origine atlantica, che provengono da ovest – ha rilevato Maracchi - attraversando i mari, che hanno temperature molto elevate, diventano 'cariche' di vapor d'acqua, che viene trasferito dai fenomeni di evaporazione degli stessi mari. Ma soprattutto accumulano una quantità di energia che poi viene 'scaricata' con le alluvioni o altri fenomeni meteorologici”. Il climatologo ha poi sottolineato che l'alluvione di Lipari non costituisce una sorpresa: “gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati da questi fenomeni di inizio autunno. Questo è infatti il periodo in cui cominciano ad arrivare le perturbazioni. Che si verificassero questi eventi è il timore che avevamo tutti”. Secondo Gian Paolo Cavinato, geologo del Cnr, l'evento di Lipari “non ha avuto conseguenze mortali solo perché la quantità di acqua caduta, pur se rilevante, è stata ben inferiore rispetto a quella registrata nei mesi scorsi a Genova, nelle Cinque Terre o a Giampilieri (Messina)”. L'esperto ha spiegato che a Lipari il problema “è legato alla conformazione del territorio, che è vulcanico”. “Qui la coltre di cenere e frammenti di roccia lasciati dalla montagna, ancora attiva, viene 'rigonfiata' dall'acqua piovana, formando un materiale che scende velocemente lungo il versante, a causa dell'inclinazione del terreno, e forma dei detriti”. È quanto ha spiegato il geologo che ha puntato il dito sulla prevenzione, ovvero sulla necessità di non costruire nelle zone a rischio. Le alluvioni catastrofiche che sempre più spesso colpiscono anche il nostro paese ci ricordano infatti l'urgenza di gestire correttamente il territorio, considerando anche che i cambiamenti climatici in atto non fanno che accentuare gli effetti del grave dissesto idrogeologico di cui l'Italia soffre da anni. Lipari intanto è sommersa dal fango: l'ennesima triste conferma che il nostro Paese continua a perseguire la logica emergenziale, piuttosto che puntare sulla prevenzione. Come scrive Giovanni Ferlazzo, eoliano residente a Torino: “ma perchè dobbiamo essere nella... melma, per amare le nostre isole? Invece in condizioni normali permettiamo che ce le devastino senza battere ciglio”. Ore 14.20. In seguito alle notizie circolate in merito alla responsabilità della discarica abusiva nei danni provocati dal maltempo in alcune zone di Lipari, il sindaco Marco Giorgianni ha dichiarato: “Non è venuta giù nessuna discarica abusiva da Annunziata. Nè ci sono problemi di abusivismo edilizio, questione che viene continuamente riproposta a livello nazionale ogni qualvolta accadono eventi del genere come se tutti i territori fossero uguali”.

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