Ampliamento di Malpensa: il Comune approva la terza pista

Con l'approvazione della costruzione della terza pista, il Comune di Milano si prepara all'ampliamento dell'aeroporto di Malpensa. Una decisione, quella della giunta Pisapia, presa malgrado le dichiarazioni di 'disastro ambientale', le condanne di risarcimento danni e le istruttorie aperte dall'Europa per l'inquinamento e il degrado determinati dall'aeroporto varesino.

Ampliamento di Malpensa: il Comune approva la terza pista
Tra condanne di risarcimento danni, dichiarazioni di “disastro ambientale” da parte del Ministero dell’Ambiente e istruttorie aperte dall'Europa, il Comune di Milano si prepara all’ampliamento di Malpensa, approvando il potenziamento della terza pista. Il quadro è paradossale ma vale la pena approfondirlo, dato che i fondi per questo ampliamento verranno recuperati grazie al mercato borsistico, ossia attraverso la quotazione della Sea, il gestore aeroportuale. Quello che infatti viene sapientemente omesso, o quantomeno non sottolineato, è che Bruxelles ha aperto un’istruttoria per il disastro ecologico che l’aeroporto varesino avrebbe prodotto sul parco naturale Valle del Ticino. Questo è, per il momento, solo un avvertimento, dato che l'Unione europea chiede chiarimenti per sapere quali provvedimenti sono previsti dal Comune di Milano, che detiene ben l’84% della Sea, per risolvere la situazione. Tuttavia se questi non fossero considerati adeguati la situazione potrebbe degenerare, arrivando addirittura all'attivazione di una procedura di infrazione e conseguente messa in mora dell’Italia. Ma all’eventuale investitore potrebbe anche interessare che già nel 2008 è stata emessa una sentenza di primo grado (sentenza n. 11169/08 del 22/9/2008) nella quale è stabilito che la stessa Sea deve risarcire la somma di 4 milioni di euro al signor Umberto Quintavalle, proprietario di un’area di 220 ettari nel comune di Somma Lombardo, nel Varesotto. La sentenza si basa su di una perizia effettuata proprio per ordine del Tribunale per certificare il progressivo degrado dell’area boschiva (protetta dalle due direttive europee Habitat/Uccelli) riconducibile proprio all'attività aeroportuale di Malpensa. Sea ha ricorso in appello, ma il Sig. Quintavalle assistito dall’avvocato Elisabetta Cicigoi, che già si occupa di difendere le posizioni di altri comuni della zona, ha deciso di ricorrere direttamente alle corti di Bruxelles reclamando la mancanza del rispetto delle direttive sopra richiamate, la cui osservanza avrebbe dovuto imporre misure volte a ridurre in queste aree naturali protette “inquinamento acustico, luminoso e da idrocarburi dovuto anche al sorvolo degli aerei in bassa quota, al mancato rispetto delle quote e delle procedure antirumore”. Un campo minato per la giunta Pisapia, la quale sembra accodarsi a quanto già stabilito nella precedente gestione Moratti. La costruzione della terza pista infatti è stata approvata nonostante nell’ultimissima relazione da parte dell’Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sia specificata la necessità di misure di ripristino “come la ricostruzione delle zone boschive compromesse dall’inquinamento, misure inibitorie come la riduzione del numero dei sorvoli o modifiche alle zone di sorvolo degli aeromobili”. Sebbene, in conclusione, l'Istituto ritenga improbabile una quantificazione patrimoniale del danno causato dall’hub varesino, viene ribadita la necessità che, per venire incontro a queste necessità ambientali, Malpensa venga ridotta, non ampliata. Come se non bastasse il Comune di Casorate Sempione (VA) ha recentemente depositato presso il Tribunale di Busto Arsizio una denuncia per capire di chi siano le responsabilità dei certificati superamenti dei limiti di legge relativi ai livelli di naftalene, dibenzopirene, pirene e dibenzoantracene nell'aria e, soprattutto, dell'aumento negli ultimi 12 anni della mortalità legata a malattie respiratorie. Ma se proprio non si volesse dar conto delle sopra riportate problematiche legate all'impatto ambientale che un ampliamento di Malpensa potrebbe provocare, ci sono delle tematiche che la giunta comunale non può ignorare. Ossia quelle economiche. Che il grande hub del nord non sia considerato dalle grandi compagnie aeree europee come uno snodo fondamentale nelle loro tratte è ormai un fatto. Già Lufthansa ha abbandonato Malpensa e si comincia a ipotizzare una analoga scelta da parte di Air France. Si parla dunque di un piano di potenziamento che non ha basi sia perché non ben regolamentato ma anche perché non attentamente valutato dal lato più strettamente materiale. Si continua infatti a parlare di una previsione di 50 milioni di passeggeri l’anno entro il 2030, quando i movimenti nell’ultimo anno sono stati appena 18 milioni. Inoltre lo scalo, con le due piste attuali, ha già una capacità pari a 30 milioni. Numeri che devono spingere a riflettere su come ancora una volta mala politica ed alta finanza non sono altro che due facce di una stessa medaglia, sempre più lontana dai cittadini e dall'economia reale.

Commenti

guardate che Lufthansa non ha abbandonato Malpensa.. ha chiuso il brand Lufthansa Italia ma rimangono tutti i voli soliti per Francoforte, Dusseldorf, Amburgo, ecc ecc.. Air France ha invece spostato i voli per Parigi su Linate ma ha tenuto le restanti rotte, anzi aggiungendo Marsiglia. Sul tema terza pista avete un'idea distorta in quanto proprio la terza pista permetterà di spalmare su più zone le rotte degli aerei non facendoli passare sopra le solite teste. Il MITRE che ha partecipato allo studio ha dimostrato come grazie a questa pista l'inquinamento acustico diminuirà.
Luke, 02-11-2011 05:02
Come tutti gli aeroporti del mondo, anche Malpensa ha un impatto ambientale. Se si dovesse in base a questa ovvia constatatazione rinunciare all'ampliamento, non si sarebbe mai dovuto costruire alcun aeroporto nel Pianeta. La paternità delle procedure di infrazione mi sembra fasulla (Solo mater semper certa est) più che UE e Ministero per l'Ambiente direi piuttosto Air France e Alitalia. Non sorprende che in Italia si sia particolarmente ben disposti all'eliminazione scorretta della concorrenza, visto il governo che ci ritroviamo, guidato da sedicenti "liberali" (virgolette e minuscola d'obbligo che in vent'anni hanno semrpe cercato, a dispetto dei proclami liberisti, di impedire, ralentare ed ostacolare in tutti i modi la concorrenza, in primis nella sciagurata vicenda Alitalia. Se lo sviluppo di MXP è lento e difficile il motivo è sempre uno, e uno soltanto: l'esecrabile azione di protezionismo che il governo opera sulla compagnia privata (anche se slavata con miliardi pubblici) Alitalia, cercando in tutti i modi di tenere lontana la concorrenza, specie da Milano, che rappresenterebbe una formidabile base per collegare il Nord Italia al resto del mondo. Quando il protezionismo non basta, si passa a metodi ancora più indebiti, bastano due telefonate del politico di turno (con alle spalle i suoi "protetti" in Alitalia, la compagnia aerea più lottizzata, politicizzata e familista del mondo) e come per magia, da organi istituzionali di vario genere, arrivano stop e bocciature, rifiuto di finanziamenti, compagnie e investitori stranieri tenuti in ballo per mesi sino all'esaurimento e via dicendo. Air France è, ovviamente, ben contenta di questo sistema mafioso: poche cose vede peggio che il i passeggeri del nord Italia volino nel mondo senza passare da Parigi e se gli Italiani sono così folli da assecondarla, tanto meglio. Certo anche al colosso francese non mancano i mezzi di fare pressione sull'UE (Sarkozy in questo è un vero demonio, gira il mondo difendendo e sostenendo in prima persona tutti i grandi gruppi francesi all'estero, in maniera a volte scorretta e illiberale, ma certo molto più efficace di Berlusconi) e questo spiega, a mio avviso, il parere della commissione; parere curioso visto che, stavolta in maniera del tutto chiara, la stessa UE ha da sempre sostenuto MXP come ovvia necessità italiana di avere uno scalo intercontinentale direttamente al centro del bacino di utenza primario. In un sistema correttamente concorrenziale, MXP avrebbe già da tempo superato i 24Mpax che aveva nel 2007 prima del de-hubbing (sul quale non ho nulla da dire: come compagnia privata Alitalia può basarsi dove meglio crede ma non può assolutamente pretendere che altre compagnie non ne prendano il posto negli scali che lascia nè tantomeno che il governo la assecondi in questo sleale atteggiamento), i 30Mpax sarebbero già una realtà (superata) OGGI e dunque i 50MPax nel 2030 un obiettivo tutt'altro che illogico.
A75, 03-11-2011 10:03
la terza pista, oltre che un inutile spreco di risorse pubbliche, distruggerebbe il parco del ticino, riserva della biosfera e una delle poche zone naturali rimaste nella triste pianura padana. le sciagure ambientali non insegnano proprio niente avanti con il vostro cemento e asfalto verso la distruzione!! pisapia che delusione!!!
dani, 05-11-2011 06:05
@dani l'unica cosa che si distruggerebbe sarebbe un ex terreno adibito al tiro dei carriarmati.. Fai un po' tu che fauna ci si può trovare.. Qualche ogiva di proiettile qua e là.. Come mai tutti contro la terza pista e nessuno contro cargocity2 o la futura zona logistica?
Luke, 06-11-2011 12:06
guarda che chi è contro la terza pista, è ovviamente anche contro le altre schifezze, ma qui si parlava di questo. Salviamo il Parco del Ticino!
dani, 08-11-2011 12:08
segnalo da qualche anno è in atto la modifica (o meglio l'intensificazione) dei sorvoli a bassa quota su milano città, zona lorenteggio, da parte di aerei di linea wide-body diretti a malpensa, con tutte le conseguenze acustiche e atmosferiche che si sommano a quelle già difficili presenti a terra.
MT, 04-05-2012 04:04
Purtroppo non ho parole anche le giunte di SX si comportano come quelle di DX, e ho notizie che in regione è stato approvato il progetto(la lega difende il territorio?)Nonostante che sia stato dimostrato che Malpensa non puo essere un HUB, non crea occupazione (SEA Handling sta licenziando!!) le assunzioni sono bloccate.C'è inoltre in costruzione il polo della logistica che come Malpensa è in una posizione sbagliata non strategica amche questo lo è, quindi l'unico obiettivo è quello di Cementificare e fare arricchire qualcuno legato ai poteri forti e non sempre onesti,distruggere la riserva naturale adiacente,distruggere l'habiatat degli animali , i sentieri per il jogging, il museo all'aperto, gli Alberi che purificano l'aria(ricordo che gli alberi, trattengono Co2 e liberano Ossigeno, lo sanno questo i vari Maroni Pisapia, ecc..?). Ricordo che in europa uno scempio cementificato come la Lombardia non esiste).
Pier, 10-04-2013 05:10

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