Abbondanza normalmente miracolosa

Se non fossimo troppo impegnati a lamentarci per qualcosa o qualcuno, a essere distratti da mille input e a correre a destra e sinistra, forse potremmo accorgerci della meravigliosa natura che ci circonda. Certo se si è in una città la cosa è difficile ma se ci si sposta in campagna, già è più facile percepire cosa ci permette di vivere.

Abbondanza normalmente miracolosa

Se non fossimo troppo impegnati a lamentarci per qualcosa o qualcuno, a essere distratti da mille input e a correre a destra e sinistra, forse potremmo accorgerci della meravigliosa natura che ci circonda. Certo se si è in una città la cosa è difficile ma se ci si sposta in campagna, già è più facile percepire cosa ci permette di vivere. Un aspetto molto sottovalutato è quanta miracolosa abbondanza potrebbe darci la natura e invece non facciamo altro che combatterla ed estorcerle molto meno di quello che ha da offrire, facendolo nel modo più sbagliato e cioè, per quello che riguarda il cibo, usare i peggiori metodi agricoli che provocano danni all’ambiente stesso e alle persone.
Invece di osservare, imparare e rispettare ciò che ci mantiene in vita, lo torturiamo con chimica, combustibili fossili, fertilizzanti, funghicidi, pesticidi, erbicidi, ogm e una monocultura inefficiente e debole. Eppure coltivare o procurarsi cibo, se la rispettassimo e imparassimo dalla natura, sarebbe una delle attività più semplici da fare e alla portata di tutti, senza dipendere da mostruose burocrazie, caste di sacerdoti agricoli o presunti esperti. Inoltre fa risparmiare soldi e dato che i soldi sono per tante persone l’alfa e l’omega dell’esistenza, forse invece di lavorare come pazzi e spesso accettare di essere sfruttati per pochi spiccioli, converrebbe prendere in considerazione l’autoproduzione e la raccolta dell’abbondanza. In campagna anche nelle condizioni non ottimali attuali determinate dall’aggressione umana, c’è comunque una ricchezza enorme ma viene ignorata. Sono tanti gli esempi di raccolte fatte in posti abbandonati da persone che non hanno tempo o voglia di farle. Ovunque frutti, ortaggi di tutti i tipi che vengono fatti marcire, non vengono raccolti e ci si chiede, se fossimo davvero in difficoltà tutto questa abbondanza andrebbe sprecata?
In altra occasione abbiamo parlato di alimenti pregiati come castagne, olive, carrube, ecc., raccolti in abbondanza da chi non li voleva o poteva raccogliere. Facciamo ora un altro piccolo esempio pratico per rendersi conto della situazione. Recentemente abbiamo avuto la possibilità di raccogliere degli avocado da alberi il cui proprietario non aveva interesse a raccoglierli. Risultato, 23 chili di avocado raccolti in un'ora da una persona. Poi ci è capitata un'altra occasione di raccogliere mandarini cinesi o anche detti kumquat, da un alberello di proprietà di una famiglia che non li coglieva. Una sola pianta non più alta di tre metri e di tre metri di diametro ha fornito 12 chili di frutti in meno di un'ora di raccolta di una persona. E 12 chili erano meno della metà di quelli che la pianta aveva ancora a disposizione e inoltre qualche chilo giaceva a terra non raccolto e quindi andato a male. Analizzando l’aspetto di qualità della vita e del cibo, potete immaginare il lusso di colazioni, pranzi e cene costellati di buonissimi e nutrientissimi avocado e spettacolari kumquat.
E’ meglio e più salutare una colazione da re gratis del genere o un cappuccino con un cornetto (di plastica) confezionato in una busta di plastica o comprato al bar? A voi l’ardua sentenza... Ora passiamo a considerazioni più venali, che però purtroppo sono quelle che interessano maggiormente. Gli avocado e i kumquat biologici costano mediamente 10 euro al chilo. Facciamo un po’ di calcoli: in tutto sono 35 chili di cibo (di lusso) per un totale risparmiato di 350 euro per due ore di lavoro di una persona. Sono mediamente i soldi che un qualsiasi rider, lavoratore sottopagato, operatore di call center, stagista in qualche studio, forse guadagna in due/tre settimane, se gli va bene..... Ognuno faccia le sue considerazioni su cosa sia più conveniente. Il problema quindi è la società cattiva che ci sfrutta e ci vuole male o noi che abbiamo poca fantasia di pensare che forse esistono tante altre strade? E gli esempi di cui sopra sono solo degli spunti per dimostrare che invece di accettare e inchinarsi alle follie del sistema dove tutto si vende e tutto si compra, si potrebbe considerare che la natura ogni giorno ci dà gratis una abbondanza miracolosa mentre noi triboliamo e pensiamo che non ci siano alternative alla sofferenza e alla fatica.
Per chi vuole percorrere delle strade alternative, sabato 10 maggio nel progetto Alba Verde di tutela ambientale, si terrà il corso ad offerta libera: La rivoluzione dell’agricoltura leggera e gli orti autoirriganti.

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO E LE MODALITA' DI ISCRIZIONE

 

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