Fukushima teme il tifone Ma-on e la carne bovina contaminata

Dopo il devastante terremoto/tsunami dell'11 marzo scorso, una nuova minaccia si abbatte ora sulla già disastrata centrale di Fukushima Daiichi. Si tratta di Ma-on, un tifone molto potente. Resta alto intanto l'allarme anche per la carne radioattiva: il governo giapponese ha annunciato oggi il divieto alla vendita di carne bovina proveniente dalla prefettura di Fukushima.

Fukushima teme il tifone Ma-on e la carne bovina contaminata
Dopo il devastante terremoto/tsunami dell'11 marzo scorso, una nuova minaccia si abbatte ora sulla già disastrata centrale di Fukushima Daiichi. Si tratta di Ma-on, un tifone molto potente che sta già interessando le isole giapponesi Minami Daito, nella prefettura meridionale di Okinawa. La Tepco, società che gestisce l'impianto nucleare, si sta preparando al tifone ed ha cominciato a tappare i buchi nel tetto del reattore 3, spazzato via da un'esplosione di idrogeno avvenuta nel marzo scorso. Il nuovo tetto è una struttura di metallo progettata per coprire il buco ed evitare un aumento del livello dell'acqua radioattiva nell'edificio. Il timore è infatti che Mo-on possa causare gravi danni all'impianto e ritardare ulteriormente i tempi per la messa in sicurezza della centrale. Le piogge torrenziali attese, insieme al forte vento, rischiano infatti di far straripare l'acqua altamente radioattiva che la Tepco non è ancora riuscita a smaltire. Resta alto intanto l'allarme anche per la carne radioattiva. Il governo giapponese ha annunciato oggi il divieto alla vendita di carne bovina proveniente dalla prefettura di Fukushima. Secondo quanto emerso negli ultimi giorni, infatti, quasi 650 animali allevati per lo più in questa prefettura sono stati nutriti con fieno contaminato al cesio radioattivo. La carne di questi bovini è stata poi venduta in tutto il Paese generando panico tra i consumatori. La catena di supermercati Aeon ha annunciato controlli sulla carne, dopo che tuttavia centinaia di chilogrammi sono già stati venduti nei suoi 14 punti vendita a Tokyo e nelle aree circostanti. Ad alimentare i timori dei cittadini giapponesi sono inoltre le notizie di verdure, tè, latte, pesce e acqua contaminati. Qualche giorno fa, il 16 luglio, il primo ministro giapponese, Naoto Kan, ha visitato la prefettura di Fukushima, dove, a quattro mesi dall'incidente nucleare, potrebbe essere ridotta la zona di sicurezza. Le autorità vorrebbero consentire ai residenti della zona a 20 chilometri dalla centrale di fare rientro a casa.

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