In Grecia è crisi nera, povertà e suicidi alle stelle

Un Natale così povero non si vedeva da cinquant'anni in Grecia, dove un cittadino su quattro è ormai sotto la soglia della povertà. Aumentano i suicidi, crolla l'occupazione. Intanto il governo Papademos prepara nuove misure, che forse miglioreranno i bilanci statali ma sferreranno un colpo mortale al paese. Quello che succede oggi in Grecia potrebbe accadere domani in Italia, non è il momento di distogliere lo sguardo.

In Grecia è crisi nera, povertà e suicidi alle stelle
Neonati denutriti perché i genitori non sono più in grado di alimentarli a sufficienza; bambini che in classe arrivano senza il pranzo e dicono di esserselo dimenticato e insegnanti che cercano disperatamente di rimediare cibo per i loro alunni che fanno la fame. Intanto negli ospedali i pazienti che pagano bustarelle ai medici pur di essere curati, e le grandi case farmaceutiche iniziano a sospendere la rifornitura di farmaci. Non è un film, né un reportage da un paese del terzo mondo. Siamo in Grecia, a pochi chilometri da noi, a pochi giorni da Natale. Il Natale più povero che i greci possano ricordare, almeno da una cinquantina d'anni a questa parte. Per le strade di Atene, quasi nessuno. I negozi che vendono regali sono praticamente deserti. Il meccanismo si è rotto: nessuno spende più, nessuno lavora più. Fra i giovani la disoccupazione è alle stelle. Il 40 per cento di quelli compresi fra i 18 e i 30 anni è disoccupato; altri lavorano gratis. Tutti, o quasi, vorrebbero fuggire, molti lo fanno. Chi va in Germania, chi in Svezia, chi prova ad andare in Australia. Vanessa, 26 anni, intervistata dal Corriere della Sera, arriva a dire di odiare il proprio paese, di volersene andare immediatamente per non tornare più. Secondo i dati della Confederazione nazionale del commercio ellenica, nove greci su dieci hanno abolito le spese per il vestiario e per le calzature, otto su dieci le spese per i divertimenti, e ben uno su quattro non riesce ad avere i soldi per acquistare generi di prima necessità, dunque si trova al di sotto della soglia di povertà. Se sino a tre anni fa la Grecia, paese del sole, del Sirtaki e del quieto vivere, era il paese europeo con meno suicidi, oggi la situazione è capovolta, la Grecia occupa la prima posizione. E le brutte notizie non finiscono qui. Proprio oggi il governo Papademos si appresta a sferrare un altro duro colpo ai propri cittadini. Il Consiglio dei Ministri sarà chiamato a decidere sull'ipotesi di tagliare ancora le pensioni, per la terza volta negli ultimi cinque mesi. Le riduzioni previste dal disegno di legge del ministero del Lavoro parlano di tagli che vanno dal 15 al 40 per cento, a seconda della situazione finanziaria dell'Ente Previdenziale. Un'altra mazzata ad un paese moribondo. Entro il 2015, poi, la troika composta da Fmi, Bce e Ue ha chiesto il taglio di altri 150mila dipendenti statali. Per strada, così come sui giornali e nei salotti televisivi, si fa a gara a trovare i colpevoli della crisi. Chi accusa la corruzione della classe politica, chi la Germania, chi il sistema finanziario, chi gli stessi cittadini rei di aver vissuto al di sopra delle proprie possibilità. Ciò che sembra piuttosto ovvio, è che la cura Papademos non salverà il paese. La medicina dell'austerità, somministrata in dosi così massicce, sembra piuttosto infierirgli un colpo mortale. Dunque il peggio deve ancora venire. Il 2012 si prospetta come l'annus horribilis per la Grecia, che difficilmente riuscirà ad alzare la testa. All'inviata del Corriere della Sera, Vanessa dice, concludendo, “state attenti voi italiani, anche se non sembra la crisi dilaga. E voi potreste essere i prossimi”. Già, la Grecia dista solo una sottile striscia di mare dalle nostre coste. E la cura Monti somiglia molto a quella dell'amico Papademos. È vero, probabilmente saremo i prossimi. È importante saperlo. Non è il tempo di negare l'evidenza, di chiudere gli occhi e sognare ancora per quei pochi istanti prima della sveglia. Ma neanche il tempo di disperarsi e strapparsi i capelli. È importante capire a fondo, trovare alternative condivise, magari prendendo spunto da quanto avviene in Islanda, o in Ecuador; comprendere che un momento di rottura è un passaggio ormai inevitabile nella transizione ad una società diversa. LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI SULLA CRISI GRECA

Commenti

L'attacco europeo alla Grecia assomiglia tanto a quello della funesta seconda guerra mondiale con il protagonismo indotto dell'Italia. I CORSI E RICORSI STORICI DI VICHIANA MEMORIA DOVREBBERO INSEGNARE LA NECESSITA' DEL CAMBIAMENTO.
Franco, 21-12-2011 06:21
e vero se non si ferma monti la fine che faremo e quella penso che fra pochi anni ci sara il caos in europa (se non addirittura mesi
claudio 50, 21-12-2011 08:21
Dopo la banda Bassotti che comunque cercava di applicare le sante ricette della BCE è intervenuto Monti, ahimè. Italiani brava gente, o ci muoviamo o seguiamo a ruota il tracollo ellenico.
carlo carlucci, 21-12-2011 10:21
Importante è trascinare il padronato e l'alta finanza nella comune rovina. Guerra di classe, guerra civile, guerra all'impero americano: andiamo a fondo ammazzando chi ci ha portato in questo stato.
Walter, 22-12-2011 05:22
non tutto il male viene per nuocere. questo che ci fanno vivere è un sistema demoniaco, assolutamente non democratico, immondo, miserabile e di sfruttamento. Potremmo contribuire al suo fallimento ritirando i nostri risparmi dalle banche e rifiutando tutta la loro carta straccia, compresi i titoli di stato. quando tutto sara' imploso vedremo come rinascere.
luca martinelli, 22-12-2011 02:22
purtroppo condivido pienamente quel che dice " Vanessa" il bello deve ancora arrivare .....siamo già da tempo sotto un regime sottile sottile....ma pian piano ci sta stravolgendo.....ci stanno abituando al malessere pian piano...forse pensano farà meno male! noi italiani non meritiamo tutto questo disagio che ha creato la nostra classe politica! comunque ho letto articoli di importanti economisti dicono se paragoniamo questa crisi ad un libro siamo solo alla prima pagina!!! N.B non sono pessimista
mauro stevanin, 27-12-2011 04:27
da destra, da sinistra.. da qualunque lato dovremmo vedere la realtà: i paesi europei sono parassitati dalla elite finanziaria angloamericana. Comanda il Bilderberg.
Lucio, 18-01-2012 09:18
terapia: norma severa per fare accedere al governo del Paese persone capaci ed oneste che (vedi mie articoli su face book) Togliere alla banche il potere di operare a livello finanziario affinchè possano gestire solo il credito (come era prima del 1993) Riformare las Borsa che raccolga denari per sostenere le imprese (es: effetto delle vendite dopo 10 gg dall'ordine)rvendite e non siano parte organica al "tavolo verde" Proibire alle banche sedi nei paradisi fiscali ove attualmnete hanno sedi (lussemburgo e CaYman Rendere illegittimi derivati e vendite allo scoperto La banca d'Italia venga nazionalizzata (ora è si banca di diritto pubblico ma detenuta da privati ,il che è intuibile allo sprovveduto non "gira" bene )
ennio alessandro rossi, 19-01-2012 01:19
Per uscire dalla crisi adesso è tardi,bisogna inserire urgentemente una tessera alimentare,non licenziare ma dimezzare gli stipendi e livellare i privilegi.lanciare un piano di costruzione alloggi,da fornire a quelli che detengono il debito greco Case al posto dei bond,oppure il risarcimento in 100 anni.cosi si rilanciano gli investimenti e l'indotto.e sperane in una maggiore integrazione eu.In questo modo si potra rilanciare il turismo,una casa in grecia.
bruno, 10-02-2012 09:10
Tanto per aver un idea della forza distruttiva http://www.worldometers.info/it/
Pepicek, 23-12-2013 05:23
La questione non è mai stata se la Grecia avrebbe fatto default nei suoi pagamenti, ma quando. E ora, il giorno della resa dei conti è improvvisamente vicino. Le banche della Grecia saranno chiuse per tutta la settimana, e sono stati imposti controlli di capitale ai suoi cittadini. Tale atto è sempre il primo passo verso il default - ed è ovviamente deflazionistico, con un effetto negativo sui mercati azionari. Non c'è modo nel mondo razionale per cui l'economia della Grecia potrebbe crescere a un ritmo tale da poter mantenere i suoi enormi pagamenti del debito mentre è ancora nell'euro. E mentre il paese è in preda a austerità. Sembra che l'oggetto inamovibile (es. La politica di 'dilazionare e far finta di nulla' da parte delle autorità della zona euro) ha incontrato una forza opposta inarrestabile (es. Scardinamento della zona euro). Non commettere errori - con atteggiamenti di indurimento della Grecia nei confronti dei creditori, la musica è cambiata. Ciò segnala che i mercati sono nei guai, essendo cresciuti sullo stimolo del basso costo del denaro e del facile credito. Non sembrano più intenzinati a 'dilazionare e far finta di nulla' della politica passata. E hanno deciso di non buttare più soldi, che è un segnale molto negativo per i mercati degli asset. L'accumulo del debito globale è così grande che è stimato essere cresciuto da 53.000 miliardi di dollari nel 2009 a 59.000 miliardi dollari di oggi. Con i tassi di interesse in aumento, gran parte di questo debito non sarà mai rimborsato - per non parlare del mantenimento della spesa per gli interessi.
SpeedPlus.biz, 30-06-2015 12:30

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