La neve, il turismo ed i NOTAV

Alcuni sindaci dell'alta Val di Susa accusano i movimenti NOTAV di essere causa degli inferiori incassi avuti nella stagione invernale 2011/2012. Viene trascurato il fatto che le precipitazioni nevose sono state scarsissime, e senza neve è davvero difficile attirare il turismo invernale, indipendentemente dalle proteste o meno della popolazione della Valle a causa della militarizzazione per i cantieri TAV

La neve, il turismo ed i NOTAV
Etinomia, associazione di imprenditori etici della Valle di Susa, ritiene utile riprendere alcuni aspetti che non sono stati correttamente espressi lo scorso venerdì da parte dei sindaci dell’Alta valle Valter Marin (Sestriere) e Mauro Meneguzzi (Sauze d’Oulx). La crisi che sta attraversando il settore turismo legato alla stagione sciistica dell'alta Valle di Susa nella stagione invernale 2011/2012 è dovuta in predominanza a problematiche meteorologiche che hanno portato nella prima e principale parte della stagione ad avere scarsissime nevicate, e temperature eccessive che non permettono operazioni di innevamento artificiale, seguite delle nevicate verificatesi a gennaio che hanno fatto registrare numerose presenze, a cui sono seguite nuovamente temperature elevate che hanno molto rapidamente degradato la situazione di innevamento. Queste condizioni climatiche avverse hanno reso la Valle di Susa meno appetibile al turismo invernale, locale ed estero. Le stazioni francesi quali Monginevro, dove si sono verificare generose nevicate e dove vengono applicate politiche di prezzi decisamente favorevoli, sono state invece molto ben frequentate anche da turisti, anche torinesi, che hanno trovato in quelle stazioni la neve desiderata a prezzi concorrenziali. A seguito delle copiose nevicate di gennaio avvenute in Valle, il turismo ha registrato notevoli presenze e guadagni, indipendentemente dalla situazione di disagio espressa dai movimenti NOTAV. Ricondurre i problemi di una stagione meteorologico/turistica poco propizia alle manifestazioni contro il TAV indica solamente una volontà di strumentalizzazione che fa poco onore a quegli amministratori che danno credito a chi vuole trasformare la valle in un cantiere che per circa 20 anni non avrà altro risultato che creare un ambiente ancora più sfavorevole al turismo. Etimomia esprime la sua netta opposizione al progetto TAV che, a causa del suo enorme costo economico ed ambientale, non potrebbe che portare notevoli disagi alla Valle di Susa sia durante le operazioni di costruzione, a causa di problemi dovuti alle polveri, ai rumori ed alla necessità di smaltimento dei materiali di lavoro, che successivamente. ll turismo invernale si avvale di mezzi di trasporto quali voli aerei low-cost e trasporti via autobus, e non trarrebbe alcun vantaggio dalla presenza di una nuova linea ferroviaria con costi di realizzazione di utilizzo elevatissimi, in quanto l’eventuale turista che voglia andare a sciare in alta Val di Susa, certamente non utilizzerà il treno per raggiungere la stazione internazionale di Susa, per poi tornare indietro a Bussoleno e imboccare, via pullman o con altro treno, la via per l'alta valle. Occorre inoltre rammentare che la linea in questione è una linea merci, e non passeggeri. Il movimento NoTav raccomandano invece l’utilizzo della linea ferroviaria esistente, che è stata recentemente rimodernata e risulta ampiamente sottoutilizzata e decisamente più conveniente rispetto alla costruzione di una nuova linea. Etinomia, a nome dei più di 300 imprenditori associati, condivide questo pensiero, promuovendo interventi a favore del turismo attraverso investimenti ragionevoli, affrontabili ed effettivamente utili alle esigenze locali

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