Incendi ovunque: Italia, Francia, Grecia, Portogallo, Montenegro Croazia, Albania e in ultimo la Spagna, che è stata preda di roghi devastanti dalle dimensioni mai viste. Roghi frutto della follia umana visto che hanno spesso origine dolosa per motivi di speculazione edilizia o per favorire la caccia, anche colpendo le persone o comunità che vi si oppongono. Ma gli incendi sono sempre più devastanti anche a causa dei cambiamenti climatici, inequivocabilmente prodotti dalle attività umane negli ultimi duecento anni e che stanno facendo raggiungere al pianeta temperature da forno. Tutto questo determina un tragico circolo vizioso: gli incendi aumentano le temperature che aumentano il pericolo di incendi. In conseguenza di ciò c’è un aumento delle emissioni climalteranti che alimentano a loro volta il calore che alimenta gli incendi ed essendoci sempre meno alberi, sia a causa degli incendi sia a causa dei tagli criminali, c’è anche meno assorbimento di CO2. Senza poi dimenticare tutti gli animali che vengono sterminati a causa delle fiamme. Siamo in un vortice da cui sarà molto difficile, se non impossibile uscire, sicuramente non con governi come quelli europei che buttano ottocento miliardi di euro per armarsi fino ai denti e non fanno letteralmente nulla di fronte alle minacce vere, quelle che ribadiscono l’esistenza di un solo e unico padrone cioè la natura e che sfidarla significa lasciarci le penne. Forse non ci si rende conto che senza alberi, e ne abbiamo già eliminati migliaia di miliardi, non si produce una parte fondamentale di ossigeno per la nostra esistenza e non avviene il conseguente assorbimento della CO2. A proposito, se sentite qualche pazzo affermare che per evitare gli incendi bisogna tagliare pure le poche foreste rimaste, accompagnatelo gentilmente da qualche psichiatra che si occupi del suo triste caso. E in merito a casi tristi, i negazionisti climatici, spesso al soldo delle multinazionali fossili e nucleari, ora ci diranno che gli incendi sono solo una cospirazione giudaico/venusiano/massonica. Vista la loro preparazione da terrapiattisti in materia, troveranno ancora chissà quali assurdità da raccontare ma ciò non toglie che tutti questi disastri portano indirettamente anche la loro firma, perchè hanno sempre fatto lo sporco lavoro di disinformazione a favore delle multinazionali del fossile e del nucleare. Ma di fronte all’evidenza i canali di diffusione dei deliri negazionisti fanno fatica a inventarsi nuove balle e allora utilizzano la strategia della censura. Semplicemente non danno queste notizie, come se mezza Europa che brucia in incendi apocalittici non esistesse. E questi canali disinformativi, da giornalismo barzelletta, hanno pure il coraggio di chiamarsi anti sistema, di proporsi come anti censura e amenità varie.
Se si vuole fare qualcosa per migliorare la situazione, non bisogna seguire né i terrapiattisti del clima e le multinazionali loro datrici di lavoro, né i governi di guerra, ma costruire una società che abbia come punti fondamentali la tutela di ambiente e persone, che non potrà mai passare per il profitto senza scrupoli e nemmeno per le ridicole politiche di greenwashing.
Il controllo capillare del territori attraverso l’ecovicinato è una soluzione ottimale per non lasciare la natura in balia dei pazzi devastatori e dei loro cantori negazionisti climatici.
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