No Harlan, no vivisezione: il reportage della manifestazione di Udine

Sabato scorso ad Udine circa 1500 persone hanno preso parte alla manifestazione internazionale indetta dal No Harlan Group per chiedere la chiusura della Harlan Laboratories, multinazionale che alleva animali destinati alla vivisezione. Da Tamara Mastroiaco, presente al corteo nel capoluogo friuliano, il reportage dell'evento.

No Harlan, no vivisezione: il reportage della manifestazione di Udine
Anche se il prossimo obiettivo è Harlan, la battaglia contro Green Hill non è ancora finita. Stiamo vivendo un momento storico che non ha precedenti nella lotta italiana contro la vivisezione. Un tempo i comuni osteggiavano e impedivano le manifestazioni, in questo momento danno il patrocinio agli eventi contro la vivisezione. Tutti possiamo contribuire a questa lotta, usando i mezzi a noi più congeniali. L'etica, la scienza e l'attivismo sono complementari e imprescindibili; oggi siamo più forti grazie all’unità d’azione anche se partiamo da posizioni diverse. Il corteo internazionale contro Harlan Laboratories, che si è tenuto sabato scorso 29 Settembre 2012 ad Udine, è stato indetto da No Harlan Group, patrocinato dal Comune di Udine e sostenuto attivamente ed economicamente da diverse associazioni animaliste AFVG, ENPA, LAV, OIPA, Imperatrice Nuda, Animalisti Italiani. Eravamo circa 1500 persone, provenienti da diverse regioni italiane: Sardegna, Puglia, Lazio, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Campania, Liguria, Lombardia, Piemonte. Molti di noi hanno pensato di affrontare il viaggio in pullman; a mio avviso, è estenuante ma piacevole perché ti permette di approfondire delle conoscenze o di consolidare delle amicizie. Il mio è stato lunghissimo. Siamo partiti da Roma alle 06.30 per arrivare ad Udine alle 15.00, in tempo per l'apertura del corteo che ha sfilato energicamente e pacificamente nelle silenziose stradine di Udine fino a convogliare nella piazza più antica della città, dove ad attenderci c'erano diversi ospiti e i relatori, il Dr. Massimo Tettamanti e il Dr. Leonardo Caffo. Un pensiero va ai cittadini e ai commercianti di Udine. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla loro accoglienza, avvertivamo la loro approvazione e il loro calore. Voglio raccontarvi questo aneddoto che mi è stato rivelato da M.P.P. durante una delle soste al ritorno verso Roma. Durante il corteo, lei ed un'altra ragazza si sono fermate in un bar per prendere un drink e il barista non ha permesso loro di pagare il conto, ha detto loro: “Siete le benvenute, si vede che ci tenete molto a questa questione per venire da tanto lontano”. Ad attenderci in Piazza della Libertà, lo staff organizzatissimo di No Harlan Group. Ad aprire la conferenza, una delle portavoci, palesemente emozionata: “Onestamente mi ero preparata un bellissimo discorso ma non ha senso che io vi parli, perché sarebbero parole al vento, le parole più belle stanno tutte intorno a noi, i ragazzi che vengono da tutta Italia, e queste sono le parole più belle che io possa offrire a tutti voi. Un ringraziamento particolare devo farlo a tutta l'amministrazione di Udine, le forze dell'ordine che ci hanno aiutato a tenere le redini di questo grande evento. Inizialmente doveva essere semplicemente un corteo, poi abbiamo aggiunto la conferenza e per non farci mancare niente, abbiamo organizzato anche un concerto”. Dopo la breve presentazione del gruppo e i ringraziamenti, ha passato la parola all'Assessore Kristian Franzil per l'apertura ufficiale dell’evento, il quale ha rappresentato egregiamente l'Amministrazione comunale. “Ho saputo che la Harlan se l'è presa con il Comune di Udine per il patrocinio che abbiamo dato a questa iniziativa. Io voglio dirvi – ha dichiarato l'assessore - che siete i benvenuti, grazie per esserci, soprattutto a chi è venuto da fuori Udine per arricchire la nostra manifestazione. Siete arrivati nel momento giusto, anche se per una questione di tempi, il Consiglio comunale non ha ancora approvato il Regolamento comunale per la tutela e il benessere degli animali, ma lo faremo ad ottobre. È stato un parto lungo, nel senso che è un anno che ne discutiamo, anche incontrando alcune delle associazioni oggi presenti. Con il nostro regolamento daremo il segno di un diverso orientamento della città di Udine e inizieremo proprio dagli animali nei circhi perché crediamo che sfruttare gli animali per questioni ludiche è un errore gravissimo, una cosa come dire, da bandire. Diremo, inoltre, come devono essere trattati gli animali, quanti metri deve avere a disposizione un cavallo o come prendersi cura di un cane, ma il punto più filosofico che vorrei riportare qua, è che abbiamo pensato che gli animali sono tutti uguali quindi abbiamo tolto la dicitura animali domestici, da affezione. Affronteremo il tema fondamentale che è quello sulla tortura degli animali, la vivisezione appunto e, ci impegneremo a promuovere una ricerca che non usi gli animali. Abbiamo l'università qui ad Udine, abbiamo manifestazioni che aiutano la ricerca, da ottobre, da quando voteremo questo regolamento, chiederemo a tutti i ricercatori sul nostro territorio, qua possiamo agire, di non usare gli animali nella ricerca e di non praticare la violenza su animali”. La parola, per cavalleria è passata a Carla Rocchi, Presidente dell'ENPA: “Non servono molte parole ne bastano due: giornata impensabile. Almeno fino a qualche anno fa. Si vede che le cose cominciano ad avere un punto di svolta. Questa è stata un'estate magnifica, Green Hill svuotata, oggi la manifestazione contro Harlan. I nostri nemici hanno paura, per la prima volta sono loro ad avere paura di noi. È una sensazione inebriante, avete paura! Questo è solo l'inizio...”. Carla Rocchi ha passato il microfono a Gianluca Felicetti, Presidente della LAV, il quale ha dichiarato: “Tante cose sono cambiate da 30 anni a questa parte. Oggi ho rincontrato le persone che 30 anni fa contestavano quella che ancora non si chiamava Harlan. La differenza rispetto ad allora è che siamo più forti, siamo più forti nell'unità anche se nella diversità ed è questa diversità che ci deve rendere più forti. Non guardiamo il nostro ombelico, non guardiamo il nostro dito, guardiamo la luna, guardiamo i grandi obiettivi che abbiamo davanti che possiamo e dobbiamo realizzare, abbiamo una grande responsabilità nelle nostre mani. Lo dobbiamo a tutti quegli esseri viventi su questo pianeta, lo dobbiamo ad una ricerca sana, pulita, con un occupazione duratura che è l'opposto della vivisezione, della sperimentazione su animali a cui vogliamo dire stop, anche grazie a questa grande e bella manifestazione”. Massimo Comparotto, Presidente dell'OIPA, ha detto riferendosi al Comune di Montichiari e al caso Green Hill: “Chi ci osteggiava in altri casi in questo momento è indagato”. Dopo l'intervento delle associazioni è iniziata la conferenza. Il primo relatore è stato il cosiddetto antivivisezionista scientifico, il Dr. Massimo Tettamanti, colui che attacca la vivisezione da un punto di vista scientifico, considerandola una pratica antiscientifica e di conseguenza esclusivamente crudele. Tettamanti, si occupa anche di sviluppo e diffusione dei metodi alternativi. Il suo ruolo istituzionale è diverso da quello etico, come egli stesso ha dichiarato, assumendosi tutte le responsabilità. Tettamanti vede come punto più nobile della lotta alla vivisezione, il Fronte di Liberazione Animale, Animal Liberation Front (A.L.F.). Perché? “In un mondo dove la propaganda pro-vivisezione si snocciola nel dubbio se è meglio sacrificare un topo o un bambino, chi rischia la propria vita e la propria libertà personale per liberare dei topi, delle specie che normalmente sono considerate schifose, è per me il punto più alto e più nobile della lotta contro la vivisezione. Come ha sottolineato Felicetti, nella diversità abbiamo la nostra forza e la mia opinione è che la vivisezione deve essere attaccata in tutti i modi, l'importante è che l'obiettivo finale sia esattamente quello”. Ha anche ricordato che “Green Hill è vuoto ma non chiuso. La struttura non è più sotto sequestro, non gli è stata ritirata l'autorizzazione, quindi non dobbiamo assolutamente adagiarci. Harlan è il prossimo obiettivo ma la battaglia contro Green Hill non è finita, teniamolo sempre presente. Green Hill è stata per me una campagna di grande esempio; c'era di tutto e di più, i singoli attivisti, le persone che manifestavano, le guardie zoofile che sono entrate, coloro che hanno organizzato manifestazioni, conferenze e tutte queste cose insieme hanno contribuito ovviamente alla chiusura ma c'è anche un fatto ed è il caso di ricordarlo: delle persone sono entrate dentro Green Hill, hanno spaccato, hanno preso circa 30 cani e a seguito di questa azione ci sono state delle indagini a difesa di questi ragazzi che hanno contribuito a quella che è l'attuale situazione. Guardate come da un'azione di totale illegalità siamo arrivati ad una situazione dove è venuta fuori quella che è la realtà dei fatti che ha portato ad un sequestro”. [...] Dopo queste premesse ha affrontato il discorso sia dal punto di vista scientifico che giuridico. Infine è intervenuto il Dr. Leonardo Caffo che si occupa, invece, dell'antivivisezionismo etico. Caffo ha dichiarato: “L'antivisezionimo etico non è opposto all'antivivisezionismo scientifico ma complementare [...] La vivisezione va contrastata dal punto di vista scientifico perché inutile come ha affermato Tettamanti ma bisogna soffermarsi anche sul concetto di utile. Il concetto di utile è soggettivo. Coloro che non hanno alcun tipo di considerazione morale per gli animali non umani, cioè coloro che credono che gli animali siano oggetti, per queste persone la sperimentazione animale diventa utile. Il problema non è tanto dimostrare che la sperimentazione animale sia inutile ma comprendere che il concetto di utile sia sbagliato perché il concetto non include in sé connotazioni morali di nessun tipo. [...] L'antivivisezionismo, come parte di qualcosa di molto più grande e complesso, che chiamiamo antispecismo o movimento di liberazione animale, ma che ne è una parte, una parte che non si può staccare, una parte che non può prescindere da tutto il resto, è una rivoluzione innanzitutto morale perché ci porta ad un ripensamento del nostro ruolo su questo pianeta, cioè la posizione che noi vogliamo avere nei confronti dei viventi. Se davvero ci sentiamo ancora in diritto di fare della nostra posizione eretta, una posizione per guardare l'altro dall'alto verso il basso, questa è una cosa che deve essere immediatamente eliminata. Da questa prospettiva anche il tassello della vivisezione decade perché nessuno sarà più pronto a barattare la vita di qualcuno per qualcun altro. Eliminato il confine morale di specie, nel momento che noi consideriamo tutti gli animali umani o non umani sullo stesso livello morale, in quel momento la vivisezione smette di essere praticata [...]”. Il concerto è saltato per colpa della pioggia. Così dopo l'ultimo intervento, tra saluti, fotografie con i diversi relatori e tra attivisti, ognuno di noi è risalito sul proprio mezzo per tornare a casa, con la consapevolezza che in questo preciso momento storico non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. Le prossime iniziative contro Harlan e la vivisezione 06 Ottobre 2012
Presidio a Lione davanti agli uffici della Marshall, proprietaria di Green Hill 11 Ottobre 2012
Presidio a Montichiari davanti al Comune per chiedere al sindaco la revoca dell'autorizzazione a Green Hill 20 Ottobre 2012
Corteo a Correzzana contro Harlan Laboratories.

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