Il tormentone geotermico in Amiata, ultimi aggiornamenti

Carlo Carlucci torna ad aggiornarci sulla situazione degli impianti geotermici sul monte Amiata, impianti che stanno riducendo drasticamente le riserve d’acqua oltre ad essere responsabili di un "cocktail di fumi assassini".

Il tormentone geotermico in Amiata, ultimi aggiornamenti
Le notizie stampa (Il Tirreno, La Nazione) fibrillano. Sabato 21 gennaio l’avvocato Bianchini di Arcidosso - a capo di una lista civica di opposizione - unitamente a un’altra lista hanno organizzato una serata-dibattito per discutere dell’ipotesi di referendum sulla geotermia da tenersi appunto dove più si riverseranno i nefasti fumi geoetermici della nuova centrale Bagnore 4. Quanto all’acqua è ormai un dato assodato, le fonti sul versante di Arcidosso sono state intaccate (perdita di portata e presenza di Arsenico in forma esponenziale) esattamente dall’entrata in funzione di Bagnore 3. Che cosa succederà con l’entrata in funzione di Bagnore 4 di potenza doppia e situata poche centinaia di metri da Bagnore 3? Referendum? È l’ennesimo scoop di Bianchini non si sa bene a quali fini. Così sulla carta rischia di essere un’arma a doppio taglio nel senso che, cavalcando il tema caldo, Bianchini, sempre alla ricerca di consensi di opinione pubblica, può ottenere l’effetto inverso, quello cioè imposto da decenni dal Pd e da Enel e per il quale questo sfruttamento geotermico è visto come una risorsa. Poiché siamo in regime di cosiddetta 'democrazia' bisogna lasciar fare anche al Bianchini. Altra notizia curiosa in questo tormentone geotermico riguarda le decine di permessi di ricerca di fluido geotermico a media entalpia (non a grandi profondità) per piccole centrali che interessa miriadi di piccole società di ricerca per realizzare piccole e diffuse centrali geotermiche. Le società interessate, con l’appoggio dei vari Comuni, chiedono al nuovo governo Monti delle certezze in quanto sembra che il ministro per l’ambiente e quello per l’energia vogliano fare chiarezza (leggi risparmi…) nella selva assai poco chiara dei ‘certificati verdi’. E cioè le costose trivellazioni per estrarre il prezioso ‘oro’ geotermico non convengono più se viene a mancare il di più che è la sovvenzione (che paghiamo tutti noi con le bollette) dei famosi certificati. È curioso che i timori per i mancati sussidi siano sollevati da società per progetti, almeno sulla carta, molto più sostenibili di quelli di Enel, la quale Enel invece tace. Enel come si sa è bipartisan, fa gli accordi relativi al Protocollo milionario coi vertici del Pd regionale e poi si rivolge al Pdl (vi ricordate l’ineffabile ministro Scajola, il lesto fante, proprio lui) per togliersi di torno le molestie sollevate dall’avv. Faccon per il fatto che era stato rinnovato a Bagnore 3 il permesso senza la prescritta VIA. Così, venti centrali con una fava (si fa per dire) sono state, ope legis, prolungate tutte al 2024 e tutte prive di Valutazione di Impatto Ambientale! Eh sì, l’Enel si può permettere questo e altro, ma il suo essere bipartisan improvvisamente si arresta di fronte all’intoppo, all’anomalia, all’insoluto enigma del governo tecnico, dei ministri ‘risparmini’ che vogliono tagliare su tutto anche sulla giungla tutta italiana dei certificati verdi. Perché, e lo ripetiamo ancora una volta, la geotermia voluta da Enel qui in Toscana - avallata dai ‘ponderosi studi’ e dal Pd, e soprattutto gli impianti geotermici in Amiata che stanno riducendo drasticamente le riserve d’acqua (ben 700.000 utenti), più il cocktail di fumi assassini - è profumatamente pagata e premiata dai certificati verdi e dà diritto a questa Enel ‘virtuosa’ a ri-produrre a carbone i tot KW ottenuti col geotermico. Cari ministri del governo Monti, ma glie la vogliamo dare veramente e una volta per sempre una spulciata a questa faccenda dei certificati verdi? Dell’attività di Enel Green Power in Centro e Sud America ce ne siamo a più riprese occupati e dell’ultimo "pasticciaccio brutto" in Guatemala se ne sta occupando Il Cambiamento a seguito delle notizie riportate sul blog di Beppe Grillo. Sempre di uno sfruttamento ‘green’ si tratta, questa volta veramente green in quanto è una centrale idroelettrica. I metodi di Enel, mutatis mutandis, sono sempre gli stessi in America Latina come in Italia. La recentissima sentenza del Tar del Lazio sull’arsenico nell’idropotabile ha dato l’occasione al Forum Toscano per i movimenti sull’acqua per un suo comunicato. In sostanza in Amiata e altrove paghiamo sulla bolletta gli abbattitori per l’arsenico essendo implicitamente accolta la tesi Enel che l’arsenico è 'naturale'. In Amiata se ne fa colpa alla rete di cunicoli minerari non più drenati in quanto le miniere sono chiuse da decenni. Eppure c’è un’evidenza che riguarda proprio la coincidenza tra trivellazioni profonde di Enel e l’arsenico, il quale appunto si manifesta nelle quantità vistose (e dannose per la salute umana!) a partire dalle Centrali Enel e non dalle miniere chiuse da decenni. Fin che dura il governo degli onesti, cioè di Monti, ovvero il governo dei non collusi, ma non sarebbe possibile (celermente per favore) una commissione di indagine? Il recente blitz contro esponenti No Tav in Val di Susa ci fa fortemente dubitare circa l’onestà di fondo del nuovo governo. Un dubbio accanto ad altri dubbi.

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