Manovra, a rischio anche il fondo per il dissesto idrogeologico

Con la manovra economica del governo, oggi in discussione al Senato, anche il fondo a disposizione del Ministero dell'Ambiente volto a contrastare il dissesto idrogeologico sul territorio italiano rischia di saltare. Un'operazione che segnerebbe la fine di ogni politica di prevenzione rispetto a frane, alluvioni e terremoti.

Manovra, a rischio anche il fondo per il dissesto idrogeologico
Oltre ad allargare le maglie dell'abusivismo favorendo l'edilizia selvaggia, come ha denunciato ieri Legambiente, la manovra economica oggi in discussione al Senato mette a serio rischio anche il fondo per contrastare il dissesto idrogeologico sul territorio italiano. Il fondo, del Ministero dell'Ambiente, rischia di essere azzerato con i tagli di 6 miliardi previsti dalla manovra per i Ministeri dello Sviluppo Economico, dell'Ambiente, dell'Istruzione e della Giustizia. Un'operazione che segnerebbe definitivamente la fine delle politiche di prevenzione per la sicurezza del territorio. Un territorio estremamente "fragile", come sottolineato dall'ultimo rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi: 6 i milioni di italiani che vivono in zone ad alto rischio idrogeologico e 3 i milioni di quelli che vivono in aree ad alto rischio sismico, un rischio quest'ultimo che riguarda ben il 50 per cento del territorio nazionale, mentre è l’89% dei comuni italiani ad essere colpito da "elevate criticità idrogeologiche". L'alluvione di Messina, che il primo ottobre 2009 causò 37 morti, il terremoto dell'Aquila che nell'aprile del 2009 ne provocò oltre trecento, gli edifici scolastici crollati negli ultimi anni costando la vita a piccoli e piccolissimi cittadini, assumono le sembianze di insignificanti questioni di fronte alle urgenze della manovra correttiva del governo. "Circa 400 le vittime di frane e alluvioni nell'ultimo decennio, mentre negli ultimi 20 anni si sono registrate 1.600 alluvioni e i danni provocati dal dissesto idrogeologico in Italia ammontano a 40 miliardi di euro" ha ricordato Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, ad agosto. Danni irreversibili, rispetto ai quali non si può tornare indietro, l'unica soluzione, che associazioni come il Wwf propongono da anni, è la prevenzione. Senza prevenzione, non c'è difesa del territorio né delle vite di chi lo abita. Speranze vane, che 'lasciano il tempo che trovano' di fronte alla sordità di un governo per cui l'unica difesa degna di investimento è quella militare.

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