A un mese da Fukushima, il nostro impegno contro la congiura nucleare

"Le conseguenze di questa tragedia ambientale e umana non dobbiamo immaginarcele, le conosciamo già. Non fanno parte del futuro, ma del passato. Non appartengono alle nostre fantasie catastrofiste e catastrofiche, ma alla nostra memoria storica". A un mese dal disastro, una selezione degli articoli che Il Cambiamento ha dedicato all'incidente nucleare giapponese.

A un mese da Fukushima, il nostro impegno contro la congiura nucleare
Un film già visto 25 anni fa: "Fukushima come Chernobyl". La stampa internazionale stamattina titola così riguardo al disastro nucleare peggiore dopo quello del 1986 in Ucraina. Non c'è rassicurazione che tenga davanti a tale grado di consapevolezza globale rispetto all'incidente avvenuto a Fukushima dopo il terremoto-tsunami dell'11 marzo scorso. Le conseguenze di questa tragedia ambientale e umana non dobbiamo immaginarcele, le conosciamo già. Non fanno parte del futuro, ma del passato. Non appartengono alle nostre fantasie catastrofiste e catastrofiche, ma alla nostra memoria storica. Ma C'è bisogno dell'apocalisse?, ci chiedevamo già un mese fa, per capire che il nucleare è solo Il problema senza la soluzione, che L'abbraccio nucleare è un abbraccio di morte? Un dato in particolare, ci fa rabbrividire più degli altri. È la gestione dell'informazione 'istituzionale', 'ufficiale', 'scientifica', 'pubblica'. Vale a dire quella di tutti e che dovrebbe avere la responsabilità di mettere ognuno nella condizione di conoscere cosa accade, in modo da poter essere nelle condizioni di agire di conseguenza, per salvaguardare la propria vita e quella dei propri cari. Invece, a Fukushima come a Chernobyl, la gestione delle informazioni da parte degli 'apprendisti stregoni' sull'incidente nucleare è stata a dir poco reticente, se non omertosa. Soprattutto per quanto riguarda la continua minimizzazione che dei rischi è stata fatta sia dalla Tepco, la compagnia privata che gestisce i reattori di Fukushima, sia dallo stesso governo giapponese, che nelle ultime settimane ha mantenuto la zona di evacuazione nel raggio dei 30 chilometri, quando esperti internazionali consigliavano l'evacuazione per aree del tutto superiori. Dopo aver riversato in mare tonnellate di acqua radioattiva la società che gestisce le centrali ha rassicurato dicendo che si trattava di acqua "lievemente radioattiva" e che quella era una "misura di sicurezza". Intanto si stava compromettendo un intero ecosistema: l'Oceano Pacifico e le creature umane e non umane che lo abitano. Anche rispetto all'impatto che i fumi di Fukushima avranno sul resto del mondo la minimizzazione è stata all'ordine del giorno, come nel caso della nube radioattiva che "non nuoce alla salute". Per capire Cosa stanno nascondendo a Fukushima, è servito ricercare fonti alternative internazionali di attivisti, scienziati, giornalisti che hanno gratuitamente fornito un servizio importante di copertura sulla vicenda. Un'operazione che non è mai facile, né scontata, in un caso come questo dove anche sul posto si riceverebbero informazioni contrastanti e discontinue. Anche la nostra stampa nazionale ha le sue colpe. Sono bastate poche dichiarazioni a tranquillizzare i quotidiani che dopo qualche giorno non hanno dato più nemmeno un posto in prima pagina alla vicenda giapponese. La congiura del silenzio, a pochi mesi dai referendum del 12 e 13 giugno prossimi. Un segnale forte per eliminare la connessione tra quello che accade al Pianeta Terra e le nostre piccole grandi responsabilità politiche, come ricorda qualche editoriale fa Daniel Tarozzi (Le bombe in Libia? Le radiazioni in Giappone? Colpa nostra. Smettiamola). Ecco, è esattamente questo modo di fare informazione che questo giornale vuole contribuire a cambiare, come spiega Paolo Ermani di Paea (Nucleare, perché Il Cambiamento è informazione). La settimana scorsa abbiamo lanciato Un appello per il Giappone e per l'umanità. L'unica speranza che ci resta ora è che questa sia l'ultima tragedia indotta dalla stupidità umana, e che Fukushima possa rappresentare Il crollo del paradigma nucleare. VAI AL DOSSIER SUL TERREMOTO GIAPPONESE E GLI INCIDENTI NUCLEARI

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